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Scacchi al Canopoleno!
Continuano le lezioni alle classi prime e seconde del Convitto Canopoleno di Sassari: la scuola crede molto nel valore formativo degli scacchi ed ha investito tantissimo per “creare” un ambiente specifico che diventerà un vero e proprio circolo scolastico: il primo della città di Sassari!
I bambini, per quanto nel pomeriggio siano sempre abbastanza stanchi per la giornata scolastica trascorsa, stanno rispondendo benissimo; inoltre gli educatori sono molto contenti e coinvolti del lavoro che l’Associazione Scacchi Torres sta svolgendo coi suoi quattro laboratori rivolti a circa ottanta bambini della scuola elementare e media.
La lezione di ieri era basata su semplici attacchi doppi che i bambini dovevano scoprire, posizionando i pezzi in una casa “focale” da dove minacciavano contemporaneamente due pezzi avversari… Dopo due giri completi di domande (15 minuti) subito partite assistite.
Scacchi all’Ottavo circolo.
Martedì scorso ho fatto lezione alla seconda elementare di via Civitavecchia, quindi alla prima elementare di via Genova: in entrambe le classi ho tenuto brevi lezioni e il tempo è stato occupato dalle partite.
Per qualcuno di loro, che ho invitato anche alle partite amichevoli al parco di Monserrato, c’è stato anche l’invito alla partecipazione nel campionato regionale under 16 che si svolgerà questa domenica a Macomer (maggiori informazioni le trovate nella sezione tornei).
Solo pochi di loro possono essere pronti per la competizione e non necessariamente sono i più bravi scacchisti: ho imparato a valutare il loro atteggiamento mentale, voglio evitare che essi vivano l’agonismo in maniera troppo seria, perchè questo rappresenta un notevole rischio per la loro nascente passione…
Per questo sento di dover rivolgere a tutti un sincero ringraziamento, per l’enorme contributo che questa scuola sta dando allo sviluppo di questa nuova metodologia pedagogica, che da quest’anno sarà anche sotto i riflettori dell’Università degli studi di Sassari e del Reparto di Neuro-Psichiatria infantile del Policlinico sassarese, che stanno somministrando una serie di scale di valutazione per indagare se gli scacchi diano ai bambini una marcia in più nella loro formazione.
Multilateralità.
Ieri un presidente di un circolo scacchistico sardo, parlando con me, lamentava una generalizzata difficoltà a seguire bambini sotto gli otto anni. Gli ho suggerito di variare il contenuto delle lezioni, non puntando solo sugli scacchi, ma su altri giochi logici, di memoria, di fantasia…
Il problema è che quando si fanno delle lezioni troppo tecniche e orientate alla competitività, si rischia che seguano solo i più bravini mentre la maggior parte abbandona i corsi.
Nelle mie lezioni, soprattutto scolastiche, cerco sempre di invogliare tutti con giochi che spesso sembrano esulare dall’insegnamento scacchistico, ma così non è: quando noi facciamo lavorare l’attenzione, la memoria, la logica, la creatività stiamo rafforzando globalmente la maturazione del bambino.
Stamattina, per esempio, ad Osilo con i bambini di terza elementare ho voluto lavorare con un gioco di memoria: ho proposto loro una decina di mosse di apertura con i relativi nomi (Grob, Bird, Reti, Larsen…) e loro dovevano cercare di memorizzarne il più possibile. Angelo è riuscito a ricordarne 11 su 12!
Per tutti loro alla fine – dopo le consuete partite – in regalo una carta coi proverbi, che stanno riscuotendo un successo enorme anche nella città di Cagliari, grazie all’adozione del Maestro Isacco Ibba.