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La “variante” di Osilo.

Dopo la sperimentazione degli “scacchi fantasma” di ieri pomeriggio presso la scuola Canopoleno stamattina ho inventato una nuova variante e l’ho testata presso l’istituto comprensivo di Osilo, sia con i bambini di terza, sia di quarta che di quinta primaria. La variante consiste nel non fare sparire completamente i pezzi mossi (come negli scacchi “fantasma”) ma sostituirli in maniera pur sempre visibile con altri simboli (come ho fatto in terza) o addirittura con lettere magnetiche colorate senza alcuna relazione con il pezzo “nascosto”.

La partita con la terza è finita in poche mosse: 1. Cc3 (bomba), d5 (fuoco) 2. a4 (orma), e5 (orma) 3. Ch3 (fuoco), Ac5 (bomba) 4. g4 (orma), Axg4 (orma) 5. f3, Dh4+ (orma) 6. Cf2 (fuoco) e ho lasciato scoprire ai bambini i due possibili matti in una mossa. Al termine di questa breve partita ho fatto giocare i bambini che ancora una volta sono stati disciplinati ed hanno giocato per tutta l’ora in silenzio senza la litigiosità delle prime lezioni. Il loro livello di gioco, al contrario di quanto potrebbe far pensare la partita appena mostrata è in continua crescita, proprio in proporzione con l’attenzione che stanno mostrando nel seguire le lezioni.

Con i bambini della quarta elementare invece al posto delle immagini ho voluto tentare con le lettere (e come mi immaginavo ben presto qualcuno di loro ha iniziato anche a combinare le lettere alla ricerca di anagrammi!). Questa classe è delle tre che seguo ad Osilo la più portata per gli scacchi, anche più della quinta che pure seguo da cinque anni: io sono persuaso che in uno scontro diretto potrebbero vincerne almeno il 70%… Lo vedremo alla fine dell’anno.
La partita, con le lettere è andata avanti per 18 semimosse e l’abbiamo interrotta (dopo una forchetta che ha portato alla perdita di un loro Cavallo) per non rubare troppo tempo alle partite vive, non prima però di aver sostituito ogni lettera con il relativo pezzo degli scacchi: non hanno commesso neppure un errore.

 

 

 

 

Altrettanto concentrati e precisi sono stati i ragazzi della quinta, per quanto riguarda il gioco di visualizzazione, un po’ meno per la precisione del gioco (in questo caso giocavano una mossa col Bianco ed una col Nero, ma dopo solo 5 semimosse i Bianchi hanno perso un Cavallo). Nessun errore invece nella risistemazione dei pezzi. Quindi hanno potuto finalmente giocare le partite tra loro.

Canopoleno: scacchi “fantasma”!

Questo pomeriggio, prendendo spunto da un suggerimento di Giacomo Deiana che mi affianca nelle lezioni al Canopoleno del martedì, ho proposto al gruppo (oggi di ben 23 partecipanti) una lezione di visualizzazione. Dapprima ho schierato sulla scacchiera murale soltanto i pezzi bianchi, che muovevo io; i bambini dovevano invece muovere i pezzi neri che però non erano schierati sulla scacchiera e quindi potevano vederli per un istante solo appena li muovevano.
Dopo un primo giro ho proposto l’ulteriore difficoltà: anche i pezzi bianchi diventavano “fantasmi” e si potevano vedere solo in un baleno appena mossi, dopo ridiventavano fantasma. Questa variante (inventata per l’occasione!) potrebbe essere propedeutica per imparare il gioco alla cieca, ma nel nostro caso serviva solo come esercizio di visualizzazione e per catturare l’attenzione del gruppo, che non poteva perdersi un solo movimento. Infatti quando abbiamo diviso in due squadre i bambini i Neri hanno vinto catturando un Cavallo dopo sole 8 mosse!

Prosegue intanto il momento di gloria di chi trova qualche matto simpatico, che viene fotografato e pubblicato col nome del vincitore (la cosa li sta coinvolgendo molto): così questa volta pubblico i matti di Antonio, Aisha e Gabriele.

Matto di Antonio

Matto di Aisha

Matto di Gabriele

 

Sorso: mettersi in gioco!

Oggi quinta lezione per i bambini della primaria di Sorso. Per la seconda è stata l’occasione di entrare per la prima volta sulla scacchiera gigante, per fare delle prove di un’esibizione pubblica che si svolgerà a giugno. Come primo impatto ho fatto fare delle prove di orientamento: trovare le caselle tenendo conto delle coordinate (che non sono segnate né su questo tipo di scacchiera, né lo saranno in quella della manifestazione finale).

La cosa più semplice, sperimentata anche lunedì scorso coi bambini della scuola dell’infanzia di Ossi, è far pratica con la verticalità della Torre. Così i giochi proposti sono stati proprio quelli di individuare tutte le possibili catture che le Torri possono eseguire sulla scacchiera. Come prima esperienza ho preferito dedicare a questa attività solo un quarto d’ora, poi siamo rientrati in classe dove i bambini hanno potuto giocare sulle scacchiere da tavolo, che ora che le hanno a disposizione chiedono di giocare anche alla ricreazione.