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Ideogrammi
Da molto tempo propongo giochi di logica e di parole all’interno delle mie lezioni scacchistiche ai bambini. Nell’ultimo mese ho recuperato diverse mie idee e combinandole ho inventato vari nuovi giochi didattici: qui ne propongo uno, gli ideogrammi!
Gli ideogrammi sono semplici percorsi, nei quali un pezzo degli scacchi, secondo il suo proprio movimento, raccoglie delle lettere e forma delle parole. La particolarità del gioco è che il tracciato percorso alla fine forma l’immagine della parola stessa. Ecco qualche diagramma a titolo di esempio.
Giocomotricità su scacchiera gigante.
Lo spunto per questo post è l’aperto scetticismo che ancora circola tra gli istruttori di scacchi, più inclini alla didattica tradizionale orientata all’agonismo, su quella che io ho definito con un po’ di enfasi come la nuova frontiera della didattica scacchistica per bambini.
Dopo la fase pionieristica portata avanti in Italia da Alessandro Pompa, autore di due libri sull’argomento (Gli scacchi e i bambini e il più recente Scacchi speciali per bambini piccoli) la nuova metodologia, intesa come attività di pre-scacchi utile a far interiorizzare i concetti spaziali ai bambini facendoli agire col proprio corpo, è stata sviluppata ai massimi livelli grazie all’intuito di Alessandro Dominici, che l’ha portata a livello mondiale, con la squadra composta tra gli altri dalle sorelle Claudia ed Irene Pulzoni e Paola Russo, autori del primo protocollo didattico per insegnanti e istruttori: Giocomotricità su scacchiera gigante.
Ricordo solo brevemente i grandi successi e riconoscimenti avuti dall’Alfiere Bianco:
– L’adozione della FIDE e dell’ECU della metodologia nell’ambito dell’EYS Program (Early Years Skills)
– L’introduzione della metodologia nel protocollo SNAQ della FSI
– Avvio del Progetto CASTLE in Europa
– Il riconoscimento dell’ERASMUS di Success story, dopo quello delle Best practices
In tutta Italia ora si moltiplicano le esperienze in tal senso, oltre al sottoscritto cito solo i preziosi contributi dati dall’insegnante Maria Beatrice Rapaccini, Rosario Lucio Ragonese e Carla Mircoli, Alessandra Arnetta, Carmelita Di Mauro e tantissimi insegnanti che hanno realizzato meravigliosi progetti.
Valenza del gioco degli scacchi.
Sempre più numerose sono le iniziative del mondo accademico che corroborano le tesi sulla grande valenza del gioco degli scacchi a scuola e sempre più numerose sono le occasioni di confronto per realizzare collaborazioni e sperimentazioni in tal senso. Mercoledì scorso, grazie all’invito del Comitato Regionale Scacchi Sardegna, ero presente alla “Giornata di incontro tra Scuola e Università” organizzata dalla Facoltà di Scienze della Formazione e degli Studi Umanistici dell’Università degli studi di Cagliari.
L’incontro prevedeva due ore di conferenza e due ore di laboratori tematici incentrati sul gioco degli scacchi. Ha aperto i lavori il professor F. Paoli con un’introduzione sulle connessioni tra scacchi e matematica, citando la celebre leggenda di Sissa. Il presidente del Comitato, Antonello Pannella, ha parlato degli scacchi in Italia e in Sardegna con particolare riferimento agli scacchi scolastici; poi in un’altra relazione ha trattato gli scacchi in rapporto con l’informatica e i media. Poi è stata la volta di Eugenio Dessy, vicepresidente del Comitato, che ha parlato degli scacchi dal punto di vista storico-culturale. Infine il mio intervento per illustrare la mia personale metodologia didattica e fare una panoramica sulla psicomotricità su scacchiera gigante.
La platea, molto numerosa grazie alla partecipazione di insegnanti, studentesse universitarie e soprattutto allievi di scuola primaria, si è dimostrata particolarmente attenta e curiosa. Al termine delle relazioni ci sono stati i laboratori: Scacchi tradizionali (a cura di A. Pannella e E. Dessy), Scacchi nel piano (a cura di P.Nieddu ed E. Moro), Campo di battaglia (a cura di M.A. Floris e M. Altea) e il laboratorio di Scacchi e Psicomotricità curato da me e Alessandro Depau. Il tutto sotto l’attenta regia della Dott.ssa Barbara Raspa che ha fortemente voluto coordinato tutto l’evento.
Bellissimo il laboratorio “Campo di battaglia” curato da Maria Assunta Floris dove i bambini hanno costruito le scacchiere su cui poi hanno giocato con un entusiasmo contagioso!
Grande successo per tutte le iniziative: tutti i laboratori molto partecipati con giovanissimi della scuola primaria accompagnati dalle loro maestre e studentesse universitarie che osservavano la pratica di gioco; inoltre numerosissime anche le maestre di scuola dell’Infanzia. Sulla scacchiera gigante abbiamo proposto giochi di movimento utili per imparare i movimenti dei pezzi. Poi per far giocare più persone contemporaneamente abbiamo proposto il gioco delle due Regine che devono catturare gli otto pedoni che si muovono tutti assieme. Abbiamo mostrato alcuni procedimenti facili di scacco matto e infine abbiamo fatto fare una partita tra i bambini e gli universitari.