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Arte e murales dei fratelli Manfredi.

E’ con vero piacere che invito i miei lettori a visitare il sito di Ermelinda e Francis Manfredi, due cari amici che ho avuto il piacere di conoscere grazie alla passione per gli scacchi di Kilian Le Creurer che anche quest’anno si è riconfermato campione provinciale. Il merito di questa passione più che alla madre Ermelinda è da attribuire a quella dello “zio” Francis, che dopo averlo accompagnato ad un incontro amichevole di scacchi presso il parco di Monserrato due anni fa lo ha poi seguito in numerosi appuntamenti agonistici. Ma soprattutto da qualche anno mi ha generosamente illustrato tantissime rime scacchistiche oltre ad aver dato una veste grafica alle mie carte scacchistiche. L’attività dei fratelli Manfredi però è assai variegata, per questo vi consiglio di dare un’occhiata al loro sito, rinnovato recentemente dal poliedrico Francis che testimonia del loro talento artistico!

Ermelinda e Francis: fratelli pennelli!

Scacchi a colazione!

Copertina di "Scacchi a colazione"

La copertina della "mia" copia!

Da ieri ho finalmente tra le mie mani una “rara” copia di “Scacchi a colazione” di Carlo Bolmida (esattamente la copia n° 126/133). Si tratta di una fantastica raccolta di aforismi, proverbi, poesie, articoli tutti a tema scacchistico, impreziositi praticamente ad ogni pagina da un opera dello stesso Bolmida che da qualche mese ho l’onore di ospitare anche nel mio blog, ma soprattutto che ho il piacere di avere con lui una bellissima e stimolante corrispondenza pressoché giornaliera.

Come viene suggerito il libro è da leggersi a “volo d’aquila”, un po’ per volta: scoprendo ogni volta una frase da cui lasciarsi ispirare per il resto della giornata. Così ho fatto io stamattina, a colazione, ho aperto a caso ed ho letto una bellissima considerazione di un anonimo: “Come possiamo sapere che l’uomo di Neanderthal giocasse a scacchi alla cieca? Scavando nei loro siti non è stata trovata alcuna scacchiera né alcun pezzo.”
Ho chiuso il libro e mi sono ripromesso di pensarci durante la giornata. Ho fantasticato che gli scacchisti della preistoria fossero molto più abili di noi essendo in grado di giocare a scacchi senza scacchiera!

Nel libro di Carlo (personaggio eccezionale che ha al suo attivo una avventurosa navigazione al Capo Horn, di cui tornerò a parlare)  ci sono numerosissimi suoi personali aforismi, indicativi di una personalità brillante e ironica che – verosimilmente – deve aver preso poco sul serio gli scacchi se non ha raggiunto grandi vette nell’agonismo. In compenso è stato, con Bruno Manzardo, un attivo dirigente della Società Scacchistica Torinese e anche questo potrebbe aver inciso in un rallentamento dei suoi impegni agonistici.
In ogni caso la creatività e la fantasia che Carlo Bolmida ha trasmesso con le sue opere è senza dubbio molto più preziosa alla popolazione mondiale degli scacchisti  di quella di qualche monomaniaco GM che non è stato in grado di trasmettere la sua passione neppure ai suoi figli.

“Scacchi a colazione” edito da Messaggerie Scacchistiche raccoglie oltre 900 aforismi, citazioni e curiosità scacchistiche. Io ho deciso di sorseggiarle, come stamattina, una alla volta e raccomando ai miei lettori di affrettarsi a procurarsene una copia, dal momento che dal mio ordine sono passate tre settimane prima di riceverlo.

La partecipazione delle donne negli scacchi.

Ho tradotto dal web un articolo a firma di NotoriusLTP relativo ad una ricerca sulla differenza nelle capacità di uomini e donne nel giocare a scacchi. Cliccando sul titolo seguente potrete vedere l’articolo in Inglese.

La partecipazione spiega le differenze di genere nella proporzione dei Grandi Maestri di Scacchi.

 

Abbiamo avuto e abbiamo una discussione in corso su questo blog sul fatto che la disparità tra uomini e donne nelle scienze sia il risultato di una differenza innata nella capacità cognitive o il risultato di alcuni fenomeni sociali come la partecipazione selettiva o la discriminazione sociale. Sfortunatamente una delle complessità di questo dibattito è che non c’è davvero alcun criterio oggettivo per quanto buono possa essere uno scientifico. Potete guardare l’importanza delle pubblicazioni e l’impatto delle riviste, ma confrontare questi numeri tra i vari i campi è molto difficile. Mancano misure oggettive.

Sarebbe interessante osservare un analogo sistema per la scienza – cosa che richiederebbe molte abilità spaziali e matematiche – ma con misure oggettive. Anche questo sistema dovrebbe avere qualche disparità tra maschio e femmina. Guardando a questo sistema potremmo essere in grado di capire meglio perché ci sono meno donne e applicare queste conoscenze alla scienza come a qualsiasi altra occupazione.

Con questo in mente, Chabris e Glickman, nella pubblicazione sull’ultimo numero della rivista Psychological Science, hanno fatto un enorme studio retrospettivo utilizzando i dati dei 13 anni di partite dei giocatori di scacchi della Federazione degli Stati Uniti.

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