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La lite.
Attirato da una lite infinita
un arbitro va a riportar giustizia:
s’affrontano due amichetti d’una vita
sulle cui teste son fumetti di “sporcizia”…
L’uno dice all’altro d’aver preso tra le dita
un pezzo e mosso un altro; ma con furbizia
l’altro – angioletto – ne dà smentita;
perciò l’arbitro aspetta e la gara riinizia.
Ma come accade spesso nella vita
l’inganno ogni cosa sporca e vizia:
il furbo perse intanto la partita
e a lungo persino l’amicizia.
Finché imparò che il pezzo toccato
dev’essere lealmente giocato!
Il pedone “passato”…
C’era una volta un pedone passato
che cercava di arrivar nel campo avverso;
dai pedoni bianchi s’era liberato
e si sentiva il padron dell’universo.
Si era ormai così esaltato
che dai suoi pezzi s’era disperso
ma quando giunse quasi a promozione
una Torre ne fece un sol boccone!
Nuovi proverbi
In questi ultimi tempi sto ricevendo bellissime collaborazioni per dare un sostegno “grafico” alle mie rime: oltre a quelle di diversi bambini ci sono firme importanti, come quelle di Francis Manfredi e Fabio Lanza.
Così, per stimolare i loro disegni, ecco alcuni nuovi proverbi:
Rime sui movimenti dei pezzi:
Pedone avanti ti si oppone, se lo mangi sei un Piedone!
Muove l’Alfiere sul colore uguale, e solamente in diagonale.
Va la donna di gran fretta, dappertutto in linea retta.
Nei quattro versi d’una croce, muove la Torre piano o veloce.
Il Cavallo fa una “elle” grande solo 3 caselle.
Può fare il Re un passo soltanto, e portarsi su una casa accanto.
Per non sbagliare mai di posto, Regina al suo colore, Re in quell’opposto.
Vicino alle Torri stanno i Cavalieri e solo dopo mettici gli Alfieri.
Rime sui matti:
Tra i pedoni che destino, prendi il matto del pinguino.
Pezzo avanti apre la pista, per il matto dell’autista.
Inchiodato nel reame, ecco un matto da falegname.
Dalle diagonali guai, con il matto dei coltellai
Povero Re butttato fuori, con il matto dei passeggiatori.
La Regina dritta dritta a fare il matto della soffitta.
Con la Torre e con l’Alfiere, ecco il matto del cameriere.
Frecce ed asce tra le mani, questo è il matto degli indiani.
Generali:
Chi fa scegliere il colore è proprio un gran signore.
Chi gioca solo con una figura, uscirà male dall’apertura.
Chi chiacchiera continuamente, gioca a vanvera e non vede niente.
Solo una mossa passiva e perdi l’iniziativa…
Nel punto forte della posizione mettici un pezzo, non un pedone!
Quando il centro si sblocca guai a chi non arrocca…