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Istituto comprensivo di Osilo

Mercoledì scorso ho ripreso l’attività di istruttore presso l’Istituo comprensivo di Osilo, dove quest’anno – gradita novità – grazie all’interessamento delle rispettive maestre seguirò una terza, una quarta ed un una quinta classe.

L’interesse è soprattutto metodologico, perchè in tutte le scuole si cercano strategie formative per imbrigliare la dispersività degli alunni e catturare la loro attenzione per canalizzarla verso attività propedeutiche al miglioramento generale delle loro prestazioni. Da questo punto di vista il feedback positivo delle maestre conferma il giusto approccio didattico, evidenzia le dinamiche da sviluppare grazie all’ausilio dello strumento ludico.

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Dispari

 

Accade spesso che i bambini delle classi siano in numero dispari e non possano essere abbinati per giocare. Come già scrissi altre volte, questo può essere un espediente eccezionale per la didattica: per esempio potrebbe essere uno “spauracchio” per chi disturba la parte teorica; oppure si avverte la classe che il primo che parlerà durante le partite sarà sostituito da chi sta aspettando… Ho notato che già questo è un vantaggio per gli istruttori, ma col tempo ho voluto dare al giocatore “dispari” anche dei ruoli attivi molto interessanti, ne faccio qui una sommaria casistica:

1) Fargli consegnare i set di gioco

2) Chiedergli di contare i pezzi catturati

3) Fargli fare da arbitro a qualche partita

4) Fare con lui una panoramica tecnica delle partite (guidandolo e facendogli notare i momenti cruciali delle partite, con l’ausilio dei proverbi scacchistici)

5) Fargli risolvere piccoli problemi, spesso con le carte scacchistiche

Grazie a questi espedienti si riesce spesso a motivare gli “sfortunati” che non giocano, anche se in genere non devono passare più di cinque minuti prima che qualcuno “rompa” il silenzio e sia sostituito.

Una bambina mi mostra la soluzione del matto di Reti

Scacchi e regoli: il metodo di Carmelita Di Mauro

Nella foto da sinistra Dante Finocchiaro, Alberto Collobiano, Sebastiano Paulesu, Carmelita Di Mauro

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla fine del mese scorso sono stato a Gela, ospite degli amici Carmelita Di Mauro e Salvatore Trovato, per un corso di formazione istruttori UISP organizzato dall’Associazione “Gli scacchi un gioco per crescere” con la preziosa collaborazione di Dante Finocchiaro, Francesco Lupo, Carmelo Sgarito e naturalmente Carmelita stessa!

Io ho parlato del mio metodo ideografico e della psicomotricità su scacchiera gigante, facendo anche i dovuti cenni storici ad Alessandro Pompa (che non è potuto venire per contrattempi dell’ultimora) e a Paola Russo che avevo avuto modo di incontrare ad Oristano per il primo convegno specifico sul tema. Ma in questo post voglio parlare proprio della bellissima relazione di Carmelita che più che in altre occasioni è stata chiarissima nell’esposizione delle sue innovative idee didattiche.

I regoli aritmetici

 

Il metodo di Carmelita, come ho avuto già modo di scrivere altrove, parte da un’intuizione tipica di una maestra di scuola: utilizzare gli scacchi integrandoli con la didattica scolastica; così per l’insegnamento della matematica si trattava di utilizzare i regoli (in uso in tutte le scuole primarie d’Italia) per creare associazioni e per comprendere meglio alcuni concetti spaziali, quantitativi  e logici.

Ogni colore corrisponde ad un numero e ad una corrispondente forma che conserva la costanza dell’unità, ma l’intuizione di Carmelita è stata quella di poter utilizzare i colori dei regoli non solo per le coordinate numeriche ma anche per quelle alfabetiche  e d “intersecare” opportunamente ora le une ed ora le altre, con delle applicazioni che rendono i bambini in grado di comprendere ed utilizzare a proprio vantaggio delle astrazioni a volte molto complesse.

 

 

La scacchiera "regolata": per ingrandire cliccare sulla foto.

 

Grazie all’abbinamento di due colori per ogni casella della scacchiera sono possibili numerosissimi giochi logici, come colorare, assegnare i colori giusti alle caselle corrispondenti, creare puzzle, percorsi e labirinti, sequenze ecc.

 

Ma mentre si procede, sempre giocando (fantastica anche l’idea della tombola di scaccolandia!), da queste semplici applicazioni si passa ad elaborazioni sempre più complesse: io stesso sono stato testimone di prodigiose capacità degli alunni di Carmelita che lo scorso anno mi hanno sbalordito con calcoli ben al di sopra dei loro coetanei.

Nell’economia di questo breve contributo voglio focalizzare l’attenzione solo su un paio di espedienti educativi: quello delle espressioni numeriche e quello, di cui avevo già accennato in questo articolo, delle associazioni mentali.

 

 

 

 

 

 

Le espressioni numeriche.

 

 

Nella tavola accanto si può capire meglio il sistema adottato da Carmelita: per ogni colonna si attribuisce il valore di una decina mentre per ogni traversa si attribuisce un ordine crescente di unità.

Quindi si propongono degli spostamenti di pezzi e i bambini dovranno fare i calcoli relativi a tali spostamenti. Mi pare un’ottima attività propedeutica ad una maggiore comprensione della matematica!

 

 

 

 

Le associazioni mentali.

 

Attribuendo due colori per ogni casella della scacchiera si può caratterizzarla anche come “stanza” della memoria… Per esempio la casella A2 diventa la casa “Bianco-Rossa” e quindi B+R: da cui BaRa secondo un metodo noto ai mnemotisti che rendono il più vivide possibili le immagini utilizzate per le associazioni mentali e che infatti i bambini non hanno difficoltà a memorizzare sino a 100 parole a caso con il sistema dei “Loci” che Carmelita ha sperimentato con loro.

Riporto a titolo di curiosità la tabella dei loci (ma i bambini hanno una loro versione figurata che è ancora più evocativa!):

Per ingrandire cliccare sull'immagine