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Aforisma del giorno!

Dopo lo scacco matto c’è ancora un modo per vincere: fare i sinceri complimenti all’avversario!

Scacchi “alla cieca”…

Ieri ultima lezione promozionale alla scuola media di Sennori, dove martedì prossimo inizierà il corso vero e proprio patrocinato dal Comune. Per “affascinare” i ragazzi ed insegnargli il sistema della trascrizione delle mosse, aiutato sempre da Marco Peru, ho giocato delle partite alla cieca contro ogni classe.

Questa variazione nella didattica è molto utile, aldilà dell’effetto “scenico”, per vari motivi: oltre al già citato sistema “cartesiano” per comunicare le mosse, i ragazzi in genere sono molto più silenziosi e curiosi di vedere come va a finire (non credono ai loro occhi che possano perdere contro un giocatore che non vede la scacchiera); imparano a considerare le mosse dell’altro senza sottovalutarle e dopo la partita sono persino meno ingenui: perchè hanno capito che le semplici minacce in una mossa non bastano a vincere la partita. Leggi il resto di questo articolo »

Scacchi a Ittiri.

La "tartaruga" e lo "squalo"...

 Questo pomeriggio insieme con l’istruttore di base Michele Devilla (grande ispiratore di molte idee del metodo ideografico) eravamo impegnati ad Ittiri. Nella scuola elementare hanno attivato il quarto (in tre anni!) laboratorio regionale contro la dispersione scolastica, in un contesto dove davvero ci è sempre stato difficile convincere i bambini a seguire in maniera disciplinata le lezioni teoriche. Davvero dobbiamo ringraziare questi ragazzi per averci costretto ad inventarci di tutto per coinvolgerli e farli star buoni!

Proprio ieri però, in seguito ad uno scambio di opinioni di un amico istruttore, riflettevo sulla diversa velocità di apprendimento degli allievi relativamente agli scacchi: la scuola primaria di Ittiri si è misurata con altre realtà ed effettivamente è uscita perdente dal confronto agonistico, proprio perchè le nozioni teoriche sono state ridotte al minimo e si è dovuto invece ripiegare sull’aspetto ludico.

Ma a parte questo ho potuto notare due modalità di apprendimento, che spesso costituiscono il vero nocciolo del carattere dei ragazzi: la “tartaruga”, che è lenta e metodica, sembra persino non brillare di particolare intelligenza, ma fa progressi costanti; e poi c’è lo “squalo”, che divora da subito conoscenza, vuole bruciare le tappe, ed altrettanto rapidamente rinuncia alle lezioni teoriche perchè gli sembrano una perdita di tempo…

Insomma, non posso ancora tirare le somme, ma mi pare che alla fin fine la gara tra tartarughe e squali non sia poi così scontata, e nel lungo periodo la costanza della tartaruga (così come – nel paradosso di Zenone – contro Achille) la fa giungere al traguardo davanti allo squalo…