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Multilateralità.
Ieri un presidente di un circolo scacchistico sardo, parlando con me, lamentava una generalizzata difficoltà a seguire bambini sotto gli otto anni. Gli ho suggerito di variare il contenuto delle lezioni, non puntando solo sugli scacchi, ma su altri giochi logici, di memoria, di fantasia…
Il problema è che quando si fanno delle lezioni troppo tecniche e orientate alla competitività, si rischia che seguano solo i più bravini mentre la maggior parte abbandona i corsi.
Nelle mie lezioni, soprattutto scolastiche, cerco sempre di invogliare tutti con giochi che spesso sembrano esulare dall’insegnamento scacchistico, ma così non è: quando noi facciamo lavorare l’attenzione, la memoria, la logica, la creatività stiamo rafforzando globalmente la maturazione del bambino.
Stamattina, per esempio, ad Osilo con i bambini di terza elementare ho voluto lavorare con un gioco di memoria: ho proposto loro una decina di mosse di apertura con i relativi nomi (Grob, Bird, Reti, Larsen…) e loro dovevano cercare di memorizzarne il più possibile. Angelo è riuscito a ricordarne 11 su 12!
Per tutti loro alla fine – dopo le consuete partite – in regalo una carta coi proverbi, che stanno riscuotendo un successo enorme anche nella città di Cagliari, grazie all’adozione del Maestro Isacco Ibba.
Scacchi: materia jolly!
Ho sempre sostenuto che gli scacchi possono essere una grande risorsa per le scuole primarie, dove con un po’ di fantasia, si possono utilizzare per rinforzare i concetti insegnati secondo i programmi ministeriali. Gli scacchi possono servire per potenziare la matematica, l’italiano, l’educazione civica, le lingue straniere, la storia, la geometria, la logica, la geografia…
Questa settimana ho avuto modo di far giocare i bambini (ad Osilo e a Sassari) con le lettere e le parole; mentre a Ittiri, e presso le scuole di via Civitavecchia e via Forlanini, anche con le proprietà aritmetiche.
Per le lettere ho proposto dei giochi in cui si dovevano formare delle parole intuendo però la chiave di interpretazione per costruirle (nella foto per esempio bisognava utilizzare una “O” come seconda lettera, cioè sulla colonna “B”): questo gioco può essere variato come si vuole, numero di lettere, finale di parola, presenza di doppie ecc.
Per la matematica si può giocare sulle proprietà delle operazioni, far fare somme e sottrazioni col valore di riferimento dei pezzi è un ottimo modo per far esercitare i bambini, e loro ne sono entusiasti: fate la prova! Nell’esempio bisognava indovinare la differenza tra i pezzi Neri e Bianchi; ho giocato molto sull’attenzione dei bambini: è sufficiente spostare o togliere un pezzo e chiedere cosa è cambiato e quanto è il nuovo risultato, scoprendo subito chi è distratto!
“Vivaio”
Questi primi tre giorni della settimana mi hanno fatto capire quanto sia piaciuta a tutti i bambini di prima e seconda elementare l’esperienza delle partite amichevoli di sabato scorso al parco di Monserrato. Pertanto la formula sarà sicuramente riproposta ed i bambini avranno molte occasioni per giocare senza dover vivere lo stress del torneo. Leggi il resto di questo articolo »