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Zora.
“Al di là di sei fiumi e tre catene di montagne sorge Zora, città che chi l’ha vista una volta non può piú dimenticare. Ma non perché essa lasci come altre città memorabili un’immagine fuor del comune nei ricordi. Zora ha la proprietà di restare nella memoria punto per punto, nella successione delle vie, e delle case lungo le vie, e delle porte e delle finestre nelle case, pur non mostrando in esse bellezze o rarità particolari. Il suo segreto è il modo in cui la vista scorre su figure che si succedono come in una partitura musicale nella quale non si può cambiare o spostare una sola nota. L’uomo che sa a memoria com’è fatta Zora, la notte quando non può dormire immagina di camminare per le sue vie e ricorda l’ordine in cui si succedono l’orologio di rame, la tenda a strisce del barbiere, lo zampillo dai nove schizzi, la torre di vetro dell’astronomo, la edicola del venditore di cocomeri, la statua dell’eremita e del leone, il bagno turco, il caffè all’angolo, la traversa che va al porto. Questa città che non si cancella dalla mente e come un’armatura o reticolo nelle cui caselle ognuno può disporre le cose che vuole ricordare: nomi di uomini illustri, virtù, numeri, classificazioni vegetali e minerali, date di battaglie, costellazioni, parti del discorso. Tra ogni nozione e ogni punto dell’itinerario potrà stabilire un nesso d’affinità o di contrasto che serva da richiamo istantaneo alla memoria. Cosicché gli uomini piú sapienti del mondo sono quelli che sanno a mente Zora. Ma inutilmente mi sono messo in viaggio per visitare la città: obbligata a restare immobile e uguale a se stessa per essere meglio ricordata, Zora languì, si disfece e scomparve. La Terra l’ha dimenticata.” Da “Le città invisibili” di Italo Calvino
In tutti i diagrammi seguenti, ispirati come sempre alla città raccontata da Calvino, la batteria composta da Donna + Torre + Alfiere muove e dà scacco matto in tre mosse: un po’ più difficile del solito quindi, mettetevi al lavoro perchè non pubblicherò le soluzioni!
Partita simmetrica
Spesso capita che qualche bambino mi chiami indispettito perchè a suo dire l’avversario si comporta in modo scorretto, copiandogli tutte le mosse! Naturalmente è un momento importante per fare capire ad entrambi che copiare le mosse non è conveniente, perchè ci sarà un momento in cui non sarà più possibile farlo: per esempio in seguito ad uno scacco o nel caso limite allo scacco matto. La partita che presento, molto divertente, è solo un esempio (ce ne sono tanti!) per far ragionare gli allievi su questo aspetto.
[pgn
[Event “Osyky “]
[Site “Osyky”]
[Date “1900.??.??”]
[Round “?”]
[White “Traxler, Karel”]
[Black “Samanek, J.”]
[Result “1-0”]
[ECO “C49”]
[PlyCount “31”]
[EventDate “1900.??.??”]
[EventType “tourn”]
[EventRounds “8”]
[EventCountry “CZE”]
[Source “ChessBase”]
[SourceDate “1998.11.10”]
1. e4 e5 2. Nf3 Nf6 3. Nc3 Nc6 4. Bb5 Bb4 5. O-O O-O 6. d3 d6 7. Bxc6 Bxc3 8.
Bxb7 Bxb2 9. Bxa8 Bxa1 10. Bg5 Bg4 11. Qxa1 Qxa8 12. Bxf6 Bxf3 13. Bxe5 Bxe4
14. Bxg7 Bxg2 15. Bxf8 Bxf1 16. Qg7# 1-0
[/pgn]
Chi copia le mosse non è una cima
prende scacco matto una mossa prima!
Scacco matto della Nonna.
La lezione odierna con la terza di via Forlanini è stata ancora una volta molto divertente. Ai bambini ho letto la filastrocca del “Cavallo originale”, relativa alla lezione precedente, mentre oggi avevo in programma ancora un ripasso a beneficio dei tre nuovi allievi: il cosidetto matto della nonna, cioé un matto fondamentale con Re e Regina contro Re. Ho prima proposto una posizione in cui i bambini dovevano trovare il matto in una mossa. Quindi, una volta fatta la distinzione del matto del Guardiano (sfruttando l’opposizione dei due Re) ed il matto della Nonna, dove la Donna abbraccia il Re avversario. Così la prima rima individuata è stata abbraccia (i bambini hanno proposto faccia, traccia, focaccia, figuraccia…) e l’altra rima “nipotino” (e sono stati proposti tutta una serie di diminutivi, ma anche bambino, cammino, destino ecc.).
Alessandro ha fatto addirittura una quartina davvero simpatica:
Mentre il nipotino scappa
il nonno mangia la pappa,
e sempre alla sua faccia
la nonna la focaccia.
Durante le partite ben 3 bambini hanno avuto modo di realizzare proprio questo matto fondamentale, a dimostrazione che la spiegazione torna sempre utile nella pratica.
La nonna e il nipotino.
C’era una volta un nipote ballerino
in fuga dalla nonna che con le braccia
cercava di sbarrargli il suo cammino;
ma il monello le faceva una boccaccia
e riprendeva allegro il nascondino.
Paziente la nonna seguiva ogni traccia
restando sempre ad un salto vicino,
ma quello con un sorrisino in faccia
scappava ogni volta al suo destino.
Non per molto durò questa caccia
della nonna al suo bel nipotino:
per evitare una gran figuraccia
chiamò il nonno che schiacciava un pisolino
e diedero al bambino pan per focaccia.
Infatti arrivati all’angolino
la nonna infine il malandrino abbraccia.