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Anastasia

La batteria di pezzi che propongo oggi è quella di Anastasia: Donna + Torre + Cavallo, che oltre al solito omaggio a Calvino unisce anche una citazione al famoso matto di Anastasia (tratto da una novella di Wilhelm Heinse). Il tipico quadro di matto è il seguente:

Il Bianco muove e da matto in tre mosse.

 

 

 

 

 

 

 

 

La citazione della città di Anastasia di Calvino invece è la seguente:

“Di capo a tre giornate, andando verso mezzodì, l’uomo s’incontra ad Anastasia, città bagnata da canali concentrici e sorvolata da aquiloni. Dovrei ora enumerare le merci che qui si comprano con vantaggio: agata onice crisopazio e altre varietà di calcedonio; lodare la carne del fagiano dorato che si cucina sulla fiamma di legno di ciliegio stagionato e si cosparge con molto origano; dire delle donne che ho visto fare il bagno nella vasca d’un giardino e che talvolta invitano – si racconta – il passeggero a spogliarsi con loro e rincorrerle nell’acqua. Ma con queste notizie non ti direi la vera essenza della città: perchè mentre la descrizione di Anastasia non fa che risvegliare i desideri uno per volta per obbligarti a soffocarli, a chi si trova un mattino in mezzo ad Anastasia i desideri si risvegliano tutti insieme e ti circondano. La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poichè essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento. Tale potere, che ora dicono maligno ora benigno, ha Anastasia, città ingannatrice: se per otto ore al giorno tu lavori come tagliatore d’agate onici crisopazi, la tua fatica che dà forma al desiderio prende dal desiderio la sua forma, e tu credi di godere per tutta Anastasia mentre non ne sei che lo schiavo.”

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Cloe

Proseguendo la rivisitazione in chiave scacchistica de “Le città invisibili” di Italo Calvino, la batteria di Donna e Alfiere sarà denominata Cloe: ecco uno stralcio

” […] Passa una ragazza che fa girare un parasole appoggiato alla spalla, e anche un poco il tondo delle anche. Passa una signora nerovestita che dimostra tutti i suoi anni, con gli occhi inquieti sotto il velo e le labbra tremanti. Passa un gigante tatuato; un uomo giovane coi capelli bianchi; una nana; due gemele vestite di corallo. Qualcosa corre tra loro, uno scambiarsi di sguardi come linee che collegano una figura all’altra e disegnano frecce, stelle, triangoli finché tutte le combinazioni in un attimo sono esaurite, e altri personaggi entrano in scena: un cieco con un ghepardo alla catena, una cortigiana col ventaglio a piume di struzzo, un efebo, una donna-cannone. […]”

Questa volta però nei quadri di matto ho voluto aggiungere una difficoltà: in tutte le posizioni il Bianco muove e conclude col matto in due mosse. Inoltre una precisazione: è chiaro che le combinazioni di matto proposte per ogni batteria sono molto più numerose, quelle indicate sono solo a titolo d’esempio… Sto pensando ad una monografia da pubblicare su ogni batteria, ma immagino che sarà un lavoro “titanico”!

Illustrazione di Fabio Lanza

Raissa

La batteria di pezzi che voglio proporre oggi è Raissa, composta da Donna + Cavallo + Alfiere. Come le altre è ispirata ad una città invisibile di Calvino, che la descrive così:

“[…]Eppure, a Raissa, a ogni momento c’è un
bambino che da una finestra ride a un cane che è saltato su una
tettoia per mordere un pezzo di polenta caduto a un muratore
che dall’alto dell’impalcatura ha esclamato: -Gioia mia,
lasciami intingere!- a una giovane ostessa che solleva un piatto
di ragù sotto la pergola, contenta di servirlo all’ombrellaio che
festeggia un buon affare, un parasole di pizzo bianco comprato
da una gran dama per pavoneggiarsi alle corse, innamorata
di un ufficiale che le ha sorriso nel saltare l’ultima siepe, felice
lui ma più felice ancora il cavallo che volava sugli ostacoli
vedendo volare in cielo un francolino, felice uccello liberato
dalla gabbia da un pittore felice d’averlo dipinto piuma
per piuma picchiettato di rosso e di giallo nella miniatura
di quella pagina del libro[…]”

Tutti i quadretti di matto che fanno da corollario all’illustrazione di Fabio Lanza si risolvono con una mossa del Bianco: si può ingrandire l’immagine cliccandoci sopra.

Disegno di Fabio Lanza