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Lezioni per bambini a Codrongianos

I piccoli scacchisti: pronti per giocare a calcio!

Ieri pomeriggio c’era la consueta lezione di scacchi a Codrongianos. Come diversivo ho “sfidato” i bambini in una partita alla cieca sulla scacchiera murale: è un espediente che cattura molto la loro attenzione, perchè nella loro ingenuità pensano che abbiano partita facile…

Il mio amico e collega Michele Devilla, che ha fortemente voluto questo corso nel suo paese natio, muoveva i pezzi per mio conto ed i bambini si alternavano a turno sulla scacchiera murale. Lo scopo di questa esibizione è proprio sottolineare gli errori dettati dal non guardare bene la posizione (e allora io scherzo: “Sembrate voi che giocate alla cieca!”); in genere le partite terminano sempre in una quindicina di mosse, perchè non riescono neppure ad immaginare che un giocatore che non vede la scacchiera possa “tramare” un attacco da matto…

Al termine della lezione, in premio le carte scacchistiche, che stanno ricevendo un successo incredibile: soprattutto quelle con i proverbi. Anche i genitori sono così incuriositi e cominciano a chiedere quando potranno anch’essi seguire un corso di scacchi!

L’amazzone

Comincio oggi una nuova rubrica del mio blog, che a quanto ne so dovrebbe essere abbastanza innovativa: si tratta di una catalogazione dei quadri di matto secondo le batterie di pezzi attaccanti che li caratterizzano. E’ un altro tema che rientra nel “pattern recognition” cioè il riconoscimento di schemi ricorrenti che servono a formare la memoria dello scacchista. Mi accompagna con le sue splendide illustrazioni in questo mio nuovo lavoro il grafico Fabio Lanza, che ha accolto il mio invito a creare questo nuovo standard!

Il primo esempio che proporrò, tratto dalle mie carte scacchistiche è  quello di una classica batteria, Donna più Cavallo, che ho voluto chiamare Amazzone in omaggio alla problemistica che aveva denominato Amazzone una speciale Regina che poteva muovere anche come un Cavallo; inoltre la citazione è alla guerriera della mitologia che andava appunto a Cavallo.

In tutti i “quadretti di matto” l’Amazzone, cioè la batteria D+C, del bianco da matto in una mossa: l’illustrazione è come ho detto di Fabio Lanza!

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Il valore del Re!

Stamattina prima ora di lezione con gli scacchi per i bambini della terza elementare di via Gennargentu. Grazie alle vacanze sono stati particolarmente collaborativi (quindi carte scacchistiche in premio per tutti!). La lezione di oggi era sul valore del Re: quasi sempre spieghiamo ai bambini che il suo valore è inestimabile, perchè non si può paragonare al valore di scambio dal momento che il regolamento lo vieta; in genere esemplifico questo concetto con un’analogia “Quanto vale un cuore? Non ha prezzo!” da cui il nuovo proverbio:

Poiché scambiarli non è consentito

il valor di ciascun Re è infinito!

Ma questa informazione, che porta giustamente gli allievi a proteggere il Re ed allontanarlo dalla lotta per tutta la partita, deve essere prima o poi rivista per spiegare il ruolo attivo che il Re deve avere nel finale, dove la sua forza di azione è imprescindibile. Così si introduce il significato di forza di gioco del Re, che non è un valore di scambio, ma che equivale comunque a quello di un pezzo minore: Cavallo o Alfiere.