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Ogni pezzo mosso spesso è un passo in meno di progresso.
Proseguono le lezioni nel mio quartiere presso la scuola primaria del 12° circolo: lunedì ero dalle quinte di maestra Letizia, Caterina, Sergio e Sara, ieri mattina con la terza di maestra Rita e nel pomeriggio con la seconda di maestra Giovanna. Con la classe di Letizia e Caterina abbiamo iniziato il mio più ambizioso progetto “Le città degli scacchi” che presto coinvolgerà molte scuole della provincia di Sassari: i bambini sono molto partecipi, sia nella ricerca dei matti (e invenzione dei nomi) sia nella costruzione di storie per ogni città invisibile di Italo Calvino.
Con le altre classi invece abbiamo fatto la consueta partita collettiva come parte della lezione teorica. Pubblico qui la “miniatura” con la seconda A perché esemplificativa di un tipico difetto dei principianti: quello di pensare che l’avversario non si sia accorto di una minaccia e sia incappato in un errore. Spesso la verità è che l’avversario aveva guardato una mossa avanti e che il sacrificio era solo un investimento. I bambini di seconda hanno al loro attivo una decina di lezioni tra lo scorso anno scolastico e il presente: alcuni di loro ancora non padroneggiano il movimento dei pezzi; non conoscono ancora i principi generali che in genere io espongo con l’ausilio dei miei proverbi e delle mie carte scacchistiche.
Alcuni di loro avevano anche frequentato qualche pomeriggio presso l’oratorio Costia Russo di Santa Maria di Pisa, che a breve riprenderemo anche quest’anno grazie all’interessamento di Tore Lintas che coordina tutte le attività ricreative.
[pgn
[Event “?”]
[Date “????.??.23”]
[Round “?”]
[White “2^ A Latte dolce”]
[Black “Sebastiano”]
[Result “0-1”]
[ECO “A00”]
[Annotator “,Sebastiano”]
[PlyCount “18”]
[EventDate “1999.??.??”]
[SourceDate “2012.10.24”]
1. Na3 {Cavallo al lato Cavallo dimezzato.} Nf6 {
Cavallo centrale Cavallo ottimale.} 2. Nf3 d5 {
Toc toc, sono l’Alfiere: mi apri la porta per piacere?!} 3. Nb5 {
Ogni pezzo mosso spesso è un passo in meno di progresso.} Nc6 4. Rb1 {
Mossa di torre, pensaci se occorre!} e5 {
Se l’avversario il centro diserta io ci stendo una coperta.} 5. Nxe5 $2 {
Becchi un pedone come un gallo…} Nxe5 {e ci perdi il tuo Cavallo.} 6. Rg1 {
Tutte e due le Torri mosse: al povero Re verrà la tosse!} Bc5 7. f3 $2 {
Torre in offerta su diagonale aperta.} Bxg1 8. f4 {
Il pedone corre e si sbraccia per creare una minaccia!} Bxh2 $5 9. fxe5 {
Ma subito dopo la cattura arriva una fregatura.} Bg3# {
Grida il Re dal nascondino mi sento spiato dallo spioncino.} 0-1
[/pgn]
Che “matti” questi scacchi!
Che gli scacchi siano una risorsa multidisciplinare lo abbiamo già detto spesso, al più posso aggiungere che qualcuno li usa per cantare, qualcuno per contare, qualcuno per visualizzare e qualcun altro per immaginare. Di questo voglio parlare nel presente post: della grande spinta verso la fantasia che possono rappresentare le 64 caselle con i 32 pezzetti… Lo scorso anno ho scoperto sul web un bravissimo disegnatore, Cyrilius Denuetus, ed il suo sito Mate ces échecs, in Francese. Ho tradotto un po’ per scherzo alcune sue strisce e poiché anche per lui è stata una bella idea ne è nato uno scambio di cortesie e di link sui rispettivi blog.
Mi dispiaceva però che i miei bambini non potessero ammirare le sue vignette, così ho deciso di decontestualizzare alcuni disegni, farli parlare con alcuni dei miei proverbi, stamparli in formato A4 e portarli a scuola. L’idea era quella di fare delle lezioni a partire dai principi generali riassunti nei proverbi, ma durante lo svolgimento delle partite alcuni bambini – di solito quelli meno interessati alla partita – avrebbero colorato delle fotocopie di quei disegni.
Io stesso sono rimasto sorpreso come questa attività – e soprattutto le vignette di Cyrilius – abbiano avuto tanto successo, ma ancor più sorpreso dalla bellezza che i disegni colorati abbiano assunto a lavoro finito. Ho mostrato alcuni risultati allo stesso autore che ne è rimasto favorevolmente colpito. Le maestre che hanno visto questa ulteriore attività (disegno e poesia) hanno anche loro strizzato l’occhio alla potenzialità del gioco degli scacchi nella didattica e pertanto anche nel prossimo anno scolastico proporrò qualche lavoro analogo.
Qui sotto potete apprezzare alcuni esempi, delle decine realizzati, dei fumetti: per ingradire le immagini basta cliccarci sopra.
Tutti i disegni sono stati colorati dai bambini delle scuole dell’infanzia e primarie di Ossi, Osilo, Sorso e Sassari.
Come si mettono i pezzi sulla scacchiera.
Come si mettono i pezzi degli scacchi?
Stamattina nuovo appuntamento con i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo di Ossi-Tissi, delle maestre Giuseppina Capitta, Antonella Sanna e Margherita Nieddu.
Oggi ho voluto introdurre tutti i pezzi per dare ai bambini una panoramica del gioco degli scacchi. Abbiamo iniziato con il chiamare per nome ogni pezzo: Torri, Cavalli, Alfieri, pedoni, Re e Regina.
Quindi ho annunciato che oggi avremmo giocato con la posizione iniziale dei pezzi. Ho allora letto a voce alta la seguente filastrocca:
Prima le Torri ai quattro canti
poi vicino stanno i Cavalieri,
e solo poco più distanti
devi metterci gli Alfieri.
Resta il posto dei regnanti:
Donna bianca sui bianchi, nera sui neri,
i Re vanno in colori contrastanti.
Poi i pedoni battaglieri
li disponi tutti avanti
e parte il gioco, volentieri!