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Marostica: mostra d’arte “Mirko Vucetich”

Per gli appassionati di scacchi di tutto il mondo Marostica è famosa soprattutto per la sua celebre partita di scacchi viventi in costume, che si tiene tutti gli anni pari nella seconda settimana di settembre.

Pochi però sanno (confesso: neppure io prima di oggi) che il maggior artefice di questa grande manifestazione fu il suo ideatore Mario Mirko Vucetich, personaggio poliedrico tra le tante attività figurano quelle di regista, attore, musicista, scenografo, scultore, decoratore, architetto, poeta e illustratore.

E proprio questa sua multiforme attività ha visto il suo culmine nella creazione dell’evento di Marostica, per il quale ha indossato i “panni” dello storico, dello sceneggiatore, del costumista, dello scultore, del disegnatore e persino del fabbro (per forgiare le armi dei figuranti).

Mentre la manifestazione si è appena conclusa sino al 14 ottobre sarà possibile visitare l’evento Mostra d’arte ”Mirko Vucetich: Dal Futurismo al Novecento” presso il Castello di Marostica, organizzata dall’Associazione ABCOnlus in collaborazione con la Pro Marostica e il Comune di Marostica è curata da Andrea Speziali, studioso esperto sull’artista che ringrazio per la sollecita disponibilità a fornire gli approfondimenti, e al quale rimando per le splendide illustrazioni tratte da “La partita a scacchi” di Mirko Vucetich che rendono bene l’idea dell’ingegno artistico e scenografico e della puntigliosità di colui che non vuole lasciare niente al caso (proprio come farebbe uno scacchista!) per una rappresentazione che è un piccolo microcosmo dei linguaggi dell’Arte e una perfetta metafora degli intrecci sentimentali, politici, economici della vita stessa.

Per chi volesse curiosare su Facebook ci sono anche le foto del vernissage della mostra sulla pagina dedicata all’artista sempre da Andrea Speziali, in cui si possono ammirare tra l’altro anche i costumi d’epoca creati sempre dal geniale Mirko.

 

 

 

Saccargia: torneo semilampo di scacchi.

Domenica 30 settembre presso il Salone conferenze di Codrongianos in località Saccargia si svolgerà il primo torneo semilampo intitolato appunto “Saccargia”. Si tratta, come potrete vedere dal bando, di due distinti tornei: uno riservato agli under 16 e l’altro aperto a tutte le categorie ed età (nulla vieta quindi ad un under 16 di optare per questo torneo open). I turni di gioco saranno 8 di 15 minuti a testa per giocatore. Non sarà necessaria la tessera FSI, trattandosi di una manifestazione promozionale ed amichevole. La direzione arbitrale sarà a cura dell’amico  Marcello Deidda che negli scorsi anni ha maturato una grande esperienza soprattutto in ambito giovanile.

Un plauso per la scrupolosissima organizzazione và a Michele Devilla, mio impagabile collaboratore e grande suggeritore per molte idee del Metodo ideografico, che grazie ad un generoso contributo del Comune di Codrongianos e alla partecipazione di diversi sponsor è riuscito a dotare la manifestazione di una premiazione davvero straordinaria: ci sarà pressoché un premio per ogni partecipante!

Il torneo è stato fortemente voluto da Michele Devilla come corollario del corso che egli stesso ha tenuto a Codrongianos e conta già su oltre una ventina di iscritti che garantiranno senz’altro un ottimo livello tecnico delle partite. Ma io sono sicuro che alla ripresa delle scuole – quando inviteremo tutti  i bambini che fanno scacchi – il numero sarà destinato quantomeno a  raddoppiare. Ma la giornata sarà anche un momento di festa e di aggregazione, grazie alle convenzioni con gli esercizi di ristorazione sul posto: il Bar ed il Ristorante “Saccargia” che ha definito un menu per l’occasione.

Tutti coloro che volessero preiscriversi potranno farlo alla mail di Devilla: demifesi@libero.it o telefonando al numero indicato nel bando. Per chi volesse c’è anche un’evento creato su Facebook, dove sarà possibile visualizzare altre immagini relative alla manifestazione, e trovare altre informazioni utili.

BandoWikipedia: Bando is a defensive style of thaing focusing on animal-based techniques.

Scacchi viventi a Sorso.

Sabato scorso, a coronamento dei laboratori di scacchi presso la scuola primaria di Sorso, si sono svolti due importantissimi eventi: un convegno sugli scacchi scolastici (di cui parlerò presto) con ospite il dott. Giuseppe Sgrò di Milano, ed una esibizione di scacchi viventi in piazza Garibaldi, di cui parlo nel presente post.

Psicomotricità e “drammatizzazione”.

Quando la maestra Daniela Demurtas, referente del progetto regionale “Vado matto per lo scacco matto!” (nell’ambito del progetto “Laboratori… questi sconosciuti” di cui alla delibera della Giunta Regionale n° 28/69 del 24 giugno 2011), mi ha proposto una manifestazione finale in piazza, fortemente voluta dall’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Sorso, Dott.ssa Simonetta Pietri , ho subito aderito con entusiasmo. Quest’anno l’evoluzione della psicomotricità su scacchiera gigante proposta alle scuole dell’infanzia, ed il proficuo lavoro con la terza B di via Forlanini con le filastrocche, mi hanno convinto che il gradino successivo fosse proprio quello di “mettere in scena” questa attività che si vive con tutto il corpo e con un grande coinvolgimento emotivo.

Così abbiamo fatto un certo numero di prove (neppure troppe in verità!) per fare imparare ai bambini alcune battute (per lo più ispirate ai miei proverbi) per fare una presentazione in pubblico e rendere partecipi gli spettatori. Queste prove mi hanno dato la misura di come sia possibile, con una maggiore preparazione, realizzare una vera e propria commedia con dialoghi e gesti studiati apposta per meglio coinvolgere lo spettatore.
In questa circostanza ci siamo limitati ad un obiettivo minimo: far comprendere agli spettatori le regole di base dei movimenti, per poter seguire meglio le scene messe in campo dai protagonisti.

Presentazione dei pezzi.

Come prima cosa abbiamo pensato all’introduzione, uno per uno, di tutti gli attori protagonisti della partita: cioé i pezzi, interpretati dai bambini, che per l’occasione erano stati magnificamente  mascherati.
Ogni bambino entrava sulla scacchiera di legno predisposta sul piazzale e dopo il formale saluto al pubblico recitava la propria battuta. Ecco alcuni esempi:

Re Bianco: Io sono il sovrano e siccome sono anziano faccio un passo piano piano (i gesti del Re sono lenti, si alliscia la barba, ha con se uno scettro col quale indica le case circostanti…);

Re Nero: Quando il Re se ne va in gita, si regala la partita (quest’altro Re al contrario è baldanzoso, mostra una grande attività,  ma come recita il suo motto lo fa a suo rischio);

Regina Bianca: La Regina corre in fretta, ma soltanto in linea retta (questa regina corre prima in orizzontale e poi in diagonale, mostrando il suo movimento lineare);

Regina Nera: “Se muovi soltanto la Regina, la tua fine si avvicina” (questa seconda Regina, che già nella presentazione si mostra leziosa e “frivola”, si atteggia a “primadonna” si porta indietro ad ogni movimento un pezzo avversario, fino all’inevitabile cattura)

Torre Bianca: “La Torre muove orizzontale e verticale, ma non muove in diagonale” (questa Torre, i cui movimenti sono pesanti, indica il suo raggio d’azione, ma si inchina per mostrare che le è vietato il movimento obliquo);

Torre Nera: “Dice il saggio: la Torre vada dove pensa che avrà più strada” (nella scena sono presenti molti pedoni, ma la Torre va a scegliere una colonna aperta, dove cioé non può essere ostacolata dai propri compagni);

Cavallo Bianco: “Il Cavallo fa una Elle, grande solo tre caselle” (e accompagna con gesti plateali delle mani il simbolo della Elle e il numero Tre, quindi esegue contando: “Uno, due…” e “Tre” saltando di lato per far comprendere il suo movimento)

Cavallo Nero: “Il Cavallo messo al lato è un cavallo dimezzato” (il cavallo si porta dapprima al bordo, poi nel saltare finisce fuori dalla scacchiera)

Alfiere Bianco: “Io sono l’Alfiere e muovo in diagonale, e chi trovo lo mando all’ospedale ” (così dicendo percorre una diagonale e cattura un pezzo avversario).

Alfiere Nero: “Dalle grandi diagonali, fulmini e temporali” (anche in questo caso un Alfiere percorre una grande diagonale e cattura un pezzo avversario)

Pedone bianco: “Avanza il pedone, metro dopo metro; però attenzione: non torna più indietro” (il pedone, armato di spada, accompagna le sue parole indicando la sua strada e mostrando che non può tornare indietro)

Pedone Nero: “Non sempre il pedone pensa alla panza: qualche volta non mangia ed avanza” (in questa scena si mostra sia il senso della cattura, sia la sua non obbligatorietà a differenza della dama, che in genere anche i profani conoscono)

La partita.

Fatte le debite presentazioni si può variare a piacere, sulla base del tempo a disposizione, con altre brevi scenette che introducono le regole basilari. Poi si può mettere in scena qualche partita. Nel nostro caso, svolgendosi sotto un gran sole abbiamo fatto fare solo un esempio di partita, giocata da due bambini scelti a caso, accompagnandola (col sottoscritto in qualità di speaker) ancora con dei proverbi che sintetizzino l’azione in svolgimento. Dopo, poiché i bambini accusavano il caldo, abbiamo lasciato spazio ai pezzi giganti in plastica e abbiamo lasciato giocare alcuni scampoli di partite sempre commentandoli coi miei proverbi.

Il pubblico applaudiva ad ogni cattura e ad ogni gesto plateale recitato dai bambini, ma soprattutto era in grado di seguire meglio l’azione rispetto alla tradizionale partita di scacchi vivente, dove in genere non viene adeguatamente preparato alla comprensione della scena.