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Scacchi al Canopoleno di Sassari.
Ieri, con Giacomo Deiana, eravamo al Canopoleno per la quarta lezione a oltre venti bambini di prima e seconda elementare. In contemporanea Pierpaolo Loriga teneva la sua lezione ai bambini di 5^, mentre mercoledì Salvatore Fenu era impegnato con i bambini di 3^ e 4^. Domani toccherà a Maurizio Figus con i ragazzi delle medie: in totale gli alunni coinvolti superano l’ottantina!
Come quarta lezione ho fatto vedere ai bambini alcuni esempi di scacco matto coi pezzi pesanti, perchè nelle lezioni precedenti ho lasciato che “mangiassero” il Re quando veniva lasciato in presa. Allora ho introdotto il concetto delle tre mosse irregolari (“La prima si perdona, la seconda si condona, la terza si bastona!”). In questo modo le partite sarebbero durate di più, ma in compenso ho mostrato loro alcuni “trucchi” (i bambini preferiscono ragionare in termini di “furbizia”) per farla durare meno…
Ho quindi mostrato il matto del “carabiniere“, il matto del “guardiano”, il matto delle “sentinelle”, il matto dei “passeggiatori” e per finire il matto della “nonna“. Il tutto mettendo sulla scacchiera la posizione ad una mossa dal matto e chiamando a turno tutti i bambini per fargli eseguire la mossa che dava il matto.
Al termine della lezione (20 minuti) i bambini hanno giocato per un’oretta buona e negli ultimi 10 minuti abbiamo fatto con loro il gioco del “guardiano della luna“.
Al termine carte scacchistiche con matto in una mossa per tutti!
L’orologio e i formulari.
Stamattina ho voluto fare un esperimento portando gli orologi da torneo in una classe di prima elementare. Lo spunto mi è venuto dall’osservazione del peggioramento del livello di gioco quando si ritrovano ad affrontare le partite di torneo con l’obbligo di trascrizione delle mosse e con un tempo prefissato di riflessione. Tutto questo aumenta tantissimo anche la loro tensione e quindi il rischio di fare errori grossolani. Per questo ho pensato che – laddove possibile – sia più opportuno abituare quanto prima i bambini ad utilizzare l’orologio e come seconda fase annotare le partite che giocano anche amichevolmente.
C’è infatti una tendenza a livello nazionale di far scrivere sempre più presto i bambini, persino tra gli under 8 che fortunatamente sono ancora esclusi (si pensi che ci possono essere giocatori di 5 anni che non sono ancora andati a scuola!). Ma a prescindere da questo è incredibile come a causa di orologio e formulario i bambini giochino notevolmente peggio.