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Ottavo circolo “G. Galilei”, via Genova.

Ieri mattina, dopo la lezione alla seconda elementare di via Civitavecchia, ho fatto una lezione “tradizionale” di scacchi alla prima elementare di via Genova.

Ai bambini, giusto per ripassare le regole sul movimento dei pezzi, ho proposto delle posizioni in cui dovevano “scoprire” delle catture: il metodo è sempre lo stesso, chiedere in ordine di banco ad ogni bambino di trovare una possibile cattura… Al termine del giro di “ripasso” abbiamo dato le scacchiere per giocare, con la promessa che i 5 o 6 più diligenti sarebbero stati invitati – previo regalo della carta scacchistica – al parco di Monserrato per le partite amichevoli coi bambini delle altre scuole.

La loro consueta litigiosità si è già di molto ridotta e penso che nelle prossime settimane saranno sempre più disciplinati.

Multilateralità.

Ieri un presidente di un circolo scacchistico sardo, parlando con me,  lamentava una generalizzata difficoltà a seguire bambini sotto gli otto anni. Gli ho suggerito di variare il contenuto delle lezioni, non puntando solo sugli scacchi, ma su altri giochi logici, di memoria, di fantasia…

Il problema è che quando si fanno delle lezioni troppo tecniche e orientate alla competitività, si rischia che seguano solo i più bravini mentre la maggior parte abbandona i corsi.

Nelle mie lezioni, soprattutto scolastiche, cerco sempre di invogliare tutti con giochi che spesso sembrano esulare dall’insegnamento scacchistico, ma così non è: quando noi facciamo lavorare l’attenzione, la memoria, la logica, la creatività stiamo rafforzando globalmente la maturazione del bambino.

Stamattina, per esempio, ad Osilo con i bambini di terza elementare ho voluto lavorare con un gioco di memoria: ho proposto loro una decina di mosse di apertura con i relativi nomi (Grob, Bird, Reti, Larsen…) e loro dovevano cercare di memorizzarne il più possibile. Angelo è riuscito a ricordarne 11 su 12!

Per tutti loro alla fine – dopo le consuete partite – in regalo una carta coi proverbi, che stanno riscuotendo un successo enorme anche nella città di Cagliari, grazie all’adozione del Maestro Isacco Ibba.

Mercoledì, 21 aprile

Questa mattina ero coi bambini della prima elementare di via Forlanini, che mi hanno raccontato dei loro tentativi col metodo Feuerstein che la maestra Michela sta portando avanti con grande passione.  La scheda che mi hanno mostrato conteneva dei punti che – seguendo un modello esemplificativo – dovevano ricomporre in una serie di rotazioni. Infine dovevano fare una generalizzazione, aiutandosi con dei disegni proprio relativamente all’idea di “modello”: qualcuno ha menzionato il progetto; qualcun altro il decoupage seguendo uno schema; qualcuno il gioco del puzzle, con l’immagine finale di riferimento… Così, nella nostra lezione,  abbiamo utilizzato la scacchiera murale per far vedere ai bambini il matto dei passeggiatori, affinchè venga utilizzato come “modello” per le loro partite: stanno diventando davvero bravi…

Aumenta anche la loro capacità di far di conto, e spesso li sorprendo che fanno i conti del materiale catturato, esercizio che spesso chiedo di fare ai giocatori che stanno aspettando il loro turno di gioco.