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Attacco doppio.
Il tema di oggi era l’attacco doppio, cioè una delle più elementari azioni tattiche sulla scacchiera. Sia stamattina a Sennori, che in tarda mattinata a Sassari (in via Forlanini) ho elencato alcune minacce tipiche combinate: forchetta (l’attacco doppio del pedone e secondo alcuni anche del Cavallo), il doppio di Alfiere (infilata e inchiodatura) e qualche esempio di attacco o scacco di scoperta. Mi piace introdurre il termine di combinazione secondo una mia personale accezione: le minacce che combinandosi portano ad un vantaggio per la parte che le attua.
Questo metodo consente di posizionare sulla scacchiera solo i pezzi che servono per le “combinazioni” (so che gli scacchisti inorridiscono a sentir chiamare così semplici tatticismi) e di coinvolgere a turno tutti i partecipanti alla lezione: poichè non sempre trovano la mossa giusta in pochi secondi li esorto a riflettere maggiormente in partita “perchè spesso alcune mosse buone sfuggono al primo sguardo “.
Quindi le consuete partite, che sono sempre molto attese, che prendono l’80% del tempo a disposizione. Durante le partite mi limito semplicemente a sottolineare le occasioni mancate dai giocatori che muovendo troppo rapidamente spesso non trovano delle mosse vincenti.
Osilo
Stamattina, dopo l’assenza di qualche settimana, sono andato presso la 4^ elementare di Osilo, dove ho potuto riprendere le lezioni di scacchi. La lezione di oggi è stata introdotta da una partita su scacchiera murale, dove ad ogni bambino viene chiesto di eseguire una mossa e la si commenta subito, spesso sentendo prima il parere dei bambini stessi. Questo sistema consente di tenerli più partecipi per almeno 20 minuti, vedendo esattamente il loro livello di gioco per poter pianificare le lezioni future; un piccolo accorgimento per gli istruttori è quello di far muovere a turno i bambini vicini in modo che non prendano “partito” e si sentano in diritto di fare il tifo o suggerire ad ogni mossa, perchè se è molto più entusiasmante è sicuramente meno silenzioso…
Al termine della partita “teorica” ho dato il via alle partite libere, con le scacchiere piccole comprate dalla scuola per adattarsi ai banchi scolastici che sono troppo stretti per le scacchiere regolamentari. E’ stata anche l’occasione per consegnare alcune tessere della FSI a coloro che avevano partecipato ai Campionati provinciali Under 16 di Sassari (tra cui anche la campionessa dei giovanissimi!).
Durante la ricreazione ho potuto “immortalare” anche un cartello che mi sta facendo “frullare” qualche idea, che in verità coltivo da tempo: tradurre i nomi dei matti delle carte in inglese e sardo (o sassarese)!
Matto del “carabiniere”
E dopo Latte Dolce non potevo non parlare anche del quartiere di Santa Maria di Pisa (dove sono cresciuto) nel quale sto seguendo alcune classi della scuola n° 13 di via Cilea, una delle quali – dove mi trovavo stamattina – per il progetto nazionale S.A.M. (scacchi applicati alla matematica) dell’INVALSI.
La cosa più eccezionale di questa scuola è la bellissima integrazione della comunità dei ROM, che frequentano la scuola con un rispetto ed una disciplina assai sopra la media degli Italiani… Il loro impegno negli scacchi in genere è molto sincero, e in qualche caso persino sorprendente. Spero di poter al più presto raccontare qualcosa di più di questa bellissima esperienza.
Oggi è stata la giornata del Matto del carabiniere, cioè il matto fondamentale che si esegue con Re e Torre contro il Re: un metodo un po’ più lungo ma molto più elementare, ottimo per chi sta iniziando! L’ho mostrato ai bambini di via Gennargentu, a quelli di via Cilea, ai ragazzi della scuola media di Sennori e questo pomeriggio anche alle terze di via Washington.