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Scacchi e memoria
Il gioco proposto oggi alla terza elementare di via Gennargentu è stato di memoria pura: dovevano osservare una posizione messa a caso sulla scacchiera murale per qualche minuto, quindi io giravo la scacchiera e facevo delle domande in proposito ad ognuno dei bambini (quale colore aveva più pezzi in gioco; chi aveva i due alfieri; chi poteva ancora arroccare; chi aveva i pedoni tutti uniti…)
La memoria è una delle capacità più importanti per gli scacchisti ed è anche a mio parere una delle facoltà più utili per l’apprendimento scolastico. Per questo nelle mie lezioni curo molto la motivazione, l’attenzione e la memoria: sia quella a breve termine che quella a lungo termine; sia quella sensoriale (visiva, auditiva ecc.) sia quella procedurale (presto ne parlerò meglio!)
Da anni sperimento tantissimi giochi di memoria, dal classico “Memory” dove si devono ricordare delle coppie di immagini o pezzi di scacchi, alla nomenclatura delle aperture di scacchi (a solo scopo mnemonico), alla sequenza di mosse nell’ordine cronologico, ai proverbi ai nomi dei matti eccetera.
L’intero metodo ideografico è basato sulla associazione mnemonica, nella convinzione che attribuire un nome ed un’immagine ad ogni esperienza astratta serva ai bambini a ricostruire e riconoscere le circostanze ricorrenti.
Scacchi a Codrongianos
Ieri sera con l’amico Michele Devilla abbiamo tenuto la seconda lezione del corso di base nel paesino di Codrongianos, a pochi chilometri da Sassari. Dopo la lezione teorica di un quarto d’ora abbiamo fatto giocare i bambini, con la promessa che il più “silenzioso” avrebbe avuto in premio 5 carte scacchistiche (in genere l’espediente ci fa lavorare abbastanza tranquilli).
La lezione di due ore però è troppo lunga se non si alterna a fasi in cui i bambini devono prestare la loro attenzione a qualche novità. Quando poi si hanno anche partecipanti di 5 anni (come in questo caso…) allora bisogna inventarsi sempre giochi nuovi e coinvolgenti.
Così al termine della serata ci siamo seduti tutti alla “tavola rotonda” e abbiamo fatto il gioco della luna (semplice gioco di logica che faccio spesso anche a scuola!) ma ci siamo ripromessi per la prossima volta di accorciare la lezione di scacchi di mezz’ora.
Scacchi al Canopoleno
Nel mese scorso sono iniziate le lezioni presso il Convitto Nazionale del Canopoleno di Sassari, dove si sono attivati tre laboratori tenuti dagli istruttori Giacomo Deiana, Lorenzo Maldarelli e Salvatore Fenu dell’Associazione Scacchi Torres.
Il Canopoleno, dopo avere fortemente incentivato questi laboratori già lo scorso anno (quando erano stati impegnati oltre 80 partecipanti!), continua ad investire nel nostro “nobil giuoco”: lo scorso anno erano stati comprati 20 banchi e 40 sedie per la creazione di ben due sale scacchi permanenti; quest’anno è in procinto di dotare le sale del materiale scacchistico che attualmente viene fornito dall’Associazione Scacchi Torres.
Inoltre la scuola ha anche ospitato nel dicembre scorso la 32^ Coppa città di Sassari e la fase finale del “Grand Prix Under 16 La Nuova Sardegna”, manifestazioni che hanno contato un centinaio di partecipanti tutti entusiasti degli spazi messi a disposizione nelle 4 giornate dedicate agli scacchi.
Personalmente mi ero occupato, insieme a Giacomo Deiana, dei bambini di prima e seconda elementare (ben 21 partecipanti) che abbiamo di volta in volta invitato alle giornate di partite amichevoli presso il Parco di Monserrato.