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Proverbi scacchistici.
L’idea di utilizzare dei proverbi nella mia didattica scacchistica risale a tanto tempo fa, avendo sentito – giovanissimo – presso il circolo la rima “Chi dà scacco senza scopo, se ne pente prima o dopo”. L’effetto su di me fu straordinario, molto più della semplice enunciazione dei principi generali, così compresi che il modo migliore per presentare le nostre conoscenze ai bambini sia proprio quello di rendere immediato il concetto con una rima. L’effetto è davvero divertente. Così ho iniziato ad introdurre piccole filastrocche e rime baciate che esemplificassero il contenuto di alcuni complessi principi generali. la risposta dei bambini fu molto positiva e così proseguii nell’ideazione di proverbi adatti ad ogni contesto: sia ai principi generali del gioco, sia al contegno sportivo da tenere.
Il vantaggio di questi proverbi fu in molti casi non solo la maggior comprensione dei contenuti delle lezioni, ma talvolta l’anticipazione panoramica di elementi più complessi, la memorizzazione di motivi ricorrenti (pattern), un gioco di parole che stimola nuovi giochi.
Inoltre durante la pratica di gioco i bambini hanno maggiore attenzione nel ricercare i contesti per dar prova della loro capacità di utilizzare a proposito tali proverbi (“chi muove solo la regina, la sua fine si avvicina” “quando il re se ne va in gita, si regala la partita” ecc.) e persino di inventarsene di proprie.
Stage con Arthur Kogan al Torre delle stelle
In occasione del 1° Festival internazionale di Torre delle Stelle, l’Associazione Cagliari Scacchi organizza anche un fantastico Stage tenuto dal Grande Maestro Arthur Kogan, che è stato anche allenatore della nazionale italiana.
Sono stato invitato insieme al Maestro Isacco Ibba a coordinare i lavori per una migliore riuscita dello stage, in quanto essendo rivolto soprattutto ai giovani scacchisti sardi coinvolge di riflesso tutti gli istruttori della Regione.
Infatti è questa un’ottima occasione per gli istruttori sardi per vedere in azione la metodologia Olalà chess inventata da Arthur Kogan per progredire nel gioco degli scacchi: nei due giorni dedicati allo stage (con una quota di iscrizione davvero eccezionale!) si parlerà di come costruire la fiducia nelle proprie capacità scacchistiche; di come preparare un repertorio di aperture in relazione ai piani strategici del mediogioco; alla tecnica delle combinazioni, il tutto senza perdere mai di vista l’elemento psicologico!
Il programma completo potete visionarlo qui: Programma.
Pertanto invito tutti gli interessati a mettersi subito in contatto con gli organizzatori per riservarsi un posto in prima fila:
Cristian Puzzoni, 3490576948 cpuzzoni@yahoo.it
Isacco Ibba, 3280090130 ij@tiscali.it
Dispari
Accade spesso che i bambini delle classi siano in numero dispari e non possano essere abbinati per giocare. Come già scrissi altre volte, questo può essere un espediente eccezionale per la didattica: per esempio potrebbe essere uno “spauracchio” per chi disturba la parte teorica; oppure si avverte la classe che il primo che parlerà durante le partite sarà sostituito da chi sta aspettando… Ho notato che già questo è un vantaggio per gli istruttori, ma col tempo ho voluto dare al giocatore “dispari” anche dei ruoli attivi molto interessanti, ne faccio qui una sommaria casistica:
1) Fargli consegnare i set di gioco
2) Chiedergli di contare i pezzi catturati
3) Fargli fare da arbitro a qualche partita
4) Fare con lui una panoramica tecnica delle partite (guidandolo e facendogli notare i momenti cruciali delle partite, con l’ausilio dei proverbi scacchistici)
5) Fargli risolvere piccoli problemi, spesso con le carte scacchistiche
Grazie a questi espedienti si riesce spesso a motivare gli “sfortunati” che non giocano, anche se in genere non devono passare più di cinque minuti prima che qualcuno “rompa” il silenzio e sia sostituito.