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L’apertura…

"Quando il pedone cattura si crea un'apertura" Ilaria F.

 

Venerdì scorso i bambini della 3^ di via Forlanini hanno “inventato” nuove rime scacchistiche… delle quali la migliore è quella di Ilaria F. : “Quando il pedone cattura si crea un’apertura”. La lezione si è svolta nel modo seguente: scacchiera ideografica poggiata su un banco; richiamo della lezione precedente (volevo capire se il gioco delle rime li sta appassionando, cosa confermata!); si chiede ad ogni bambino di eseguire una mossa sulla scacchiera; al primo momento critico si fissano delle parole chiave e si scrivono alla lavagna; su quelle parole si cercano delle rime; questa settimana le parole erano “cattura” e “pedone”.

La cosa più interessante è stata la richiesta di molti bambini, assolutamente spontanea, di scrivere le mosse della partita. Secondo il mio metodo, anche nelle classi prime elementari, introduco già nelle prime lezioni le coordinate, ma relativamente tardi la trascrizione delle mosse. Con questi bambini per esempio l’ho fatto lo scorso anno, quando erano in seconda. Per questo sono rimasto molto sorpreso della loro richiesta che naturalmente ho assecondato scrivendo anche io la partita sulla scacchiera ideografica.

Poichè in questa classe sono stati integrati 3 bambini nuovi, è sempre l’occasione per qualche ripasso: questa volta per esempio sono state eseguite due catture svantaggiose di pezzo per pedone. Così abbiamo approfittato per rispiegare il valore di scambio dei pezzi. Quindi abbiamo iniziato le partite libere tra i bambini.

Il Cavallo senza testa…

Questo pomeriggio alla scuola primaria del 13° circolo didattico di via Forlanini abbiamo messo in pratica gli esperimenti di invenzione di nuovi proverbi: il primo, ispirato da un errore nel movimento del Cavallo da parte di una nuova iscritta alla terza, è stato “Il Cavallo senza testa, fa sentir la sua protesta” ideato da un altro nuovo acquisto: Alessandro, che si è mostrato molto prolifico. Tutti i bambini hanno poi contruibuito a cercare un altro proverbio sull’Alfiere e dopo varie versioni Ilaria ha trovato il seguente: “L’Alfiere giocoliere tenta il matto del barbiere.”

La cosa più eccezionale, ma non mi sorprende più di tanto, è la grande partecipazione anche di alcuni bambini che non sono particolarmente portati per gli scacchi.

 

Il Cavallo senza testa.

C’era una volta un Cavallo senza testa
ch’era il terrore di tutte le scacchiere;
contro di lui si levò una protesta
perchè mancava di buone maniere.
Così lo cacciarono nella foresta
dove incontrò l’Alfiere giocoliere
che stava ritornando da una festa.
“Che ti è successo mio buon Cavaliere?”
“Son senza testa, questo è ciò che resta”
disse il Cavallo, con gran dispiacere.
L’Alfiere prese un capo da una cesta
“Vediamo se va bene, fatti vedere!”
Il Cavallo non fece altra richiesta
e corse subito dal suo parrucchiere.
La morale allora è proprio questa
ogni Cavallo un testa deve avere!

Scacchiera ideografica.

Martedì scorso sono riprese le lezioni di scacchi presso la scuola primaria di via Washington, dove ero impegnato con la terza e la quarta B; ieri invece secondo appuntamento per la scuola primaria di Osilo, dove con l’ausilio della scacchiera ideografica i nuovi allievi stanno imparando molto rapidamente.

Come già ho potuto documentare spesso, il vantaggio delle immagini sulla tradizionale scacchiera murale (anche senza l’opzione della scrittura con pennarelli) è un notevole passo avanti per la didattica, perchè i concetti sono memorizzati più facilmente.

La donna dalla casa A3 può fare due matti distinti.

 La possibilità di utilizzare delle orme, per evidenziare la strada percorsa o percorribile dai pezzi stabilisce nelle menti degli allievi un rinforzo visivo, una “traccia mnestica” ben definita; i fuochi, come indicatori di pericolo (si possono usare anche muri, oppure bombe); gli smiles o anche altre figure per enfatizzare alcuni momenti critici sulla scacchiera.

Inoltre la possibilità che siano i bambini stessi a manipolare le figure per sistemarle sulla scacchiera, che generalmente è appoggiata su un banco e sorretta dalla lavagna della classe, aggiungono un ulteriore lavoro per così dire “procedurale” che contribuisce alla formazione del ricordo.

Lo sviluppo della scacchiera ideografica è in continua evoluzione nella mia metodologia, anche grazie al continuo apporto creativo dell’amico Michele Devilla che posso senz’altro affermare che è il co-autore di questo validissimo supporto.