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Scacchi in via Washington.

Questo giovedì riprenderò le lezioni di scacchi presso l’oratorio di via Washington, che lo scorso anno scolastico è stato seguitissimo da un gruppo di circa 20 bambini. Quest’anno, in assenza di garanzie di una continuità dei progetti scolastici presso l’ottavo circolo didattico, temo che sarà l’unico appuntamento per i bambini delle relative scuole, che da circa dieci anni mi vedono impegnato tutte le settimane anche in orario curriculare.

Purtroppo la crisi che investe il mondo della scuola sta portando ad un ulteriore avvitamento della gestione delle attività complementari e progettuali, così ho dovuto prendere accordi con altre scuole e l’appuntamento del giovedì sarà l’unico che potrò dedicare in questo quartiere.

Problem solving e scacchi.

Il gioco degli scacchi è particolarmente indicato per il problem solving scolastico. Grazie alla possibilità praticamente ad ogni mossa di risolvere il problema di quale sia la migliore mossa da eseguire. Questa difficoltà è in stretta connessione con la capacità di prendere una decisione, ma anche con la possibilità di attingere al cosiddetto “pensiero laterale” perchè spesso esistono più possibilità plausibili e pertanto bisogna operare una scelta.

Per questo è molto importante lasciare grande libertà di espressione ai bambini quando si chiede loro di rispondere ad un nostro quesito: questo ci da modo di capire i processi di pensiero di ognuno per intervenire sul loro miglioramento scacchistico. Molto importante, quando si lavora con un’intera classe di scuola, è determinare in maniera trasparente qual’è il tempo a loro disposizione per rispondere (es. 10 o 20 secondi…), sia per evitare impasse o tempi morti, sia per introdurre anche una pressione che aumenti la difficoltà decisionale.

Il punto interrogativo negli scacchi è il simbolo dell’errore, ma nella didattica l’errore è fondamentale e su esso si costruiscono intere lezioni: in fondo qualsiasi percorso di miglioramento passa sul superamento di determinati errori e ad ogni livello ci sono i rispettivi errori da superare.

Filastrocche scacchistiche

Proseguono le lezioni in via Forlanini coi bambini di terza. Oggi ho letto loro la filastrocca della “Cattura di un pezzo sul pedone” e poi abbiamo giocato la partita didattica seguente. Le rime emerse sono state laterale e impedonati, per le quali era richiesto di trovare le rime per la nuova filastrocca. I bambini sono molto partecipi e spesso trovano rime interessanti; oggi Niccolò ha ideato questo proverbio:“Cavallo laterale prende un colpo letale”.

 

 

[pgn

[Event “?”]
[Site “?”]
[Date “????.??.??”]
[Round “?”]
[White “?”]
[Black “?”]
[Result “*”]
[PlyCount “22”]

1. Nc3 d5 2. Nh3 $6 {Cavallo laterale…} Bxh3 {Tante volte porta male!} 3.
gxh3 {Pedoni isolati, pedoni doppiati  son tutti pedoni malandati…} e5 4. Rg1
{Ogni Torre è meglio che vada  dove pensa che avrà più strada.} Nf6 {
Con la mia mossa il centro controllo:  sono un Cavallo, mica un pollo!} 5. Na4
$2 {Cavallo nel bordo, Cavallo balordo!} d4 6. Bg2 {
Attenzione dai fianchetti, o la Torre ci rimetti!} c6 7. d3 $2 b5 {
Cavallo al lato, Cavallo dimezzato.} 8. b3 bxa4 9. bxa4 Be7 10. Bg5 O-O 11.
Bxc6 $4 {Mangi un pedone come un confetto, e non ti accorgi che è protetto.}
Nxc6 {Cavallo centrale, Cavallo ottimale.} *

[/pgn]

 

Un Cavallo originale

C’era un Cavallo assai originale
che cavalcava sempre verso i lati
e proprio mai nella zona centrale
dov’è l’erba dei più verdi prati.
Un giorno durante un temporale
si ritrovò coi ferri impantanati
ed un alfiere lungo una diagonale
lo spinse fuori tra i pezzi catturati.
Il Cavallo guardò solo il suo rivale
finire anch’esso tra i condannati
grazie al coraggio eccezionale
dei pedoni, suoi amici fidati.
Pur tuttavia, com’era naturale
essi si ritrovarono isolati…
Il Cavallo laterale porta male
anche ai pedoni che lascia malandati.