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Partita simmetrica

Spesso capita che qualche bambino mi chiami indispettito perchè a suo dire l’avversario si comporta in modo scorretto, copiandogli tutte le mosse! Naturalmente è un momento importante per fare capire ad entrambi che copiare le mosse non è conveniente, perchè ci sarà un momento in cui non sarà più possibile farlo: per esempio in seguito ad uno scacco o nel caso limite allo scacco matto. La partita che presento, molto divertente,  è solo un esempio (ce ne sono tanti!) per far ragionare gli allievi su questo aspetto.

[pgn

[Event “Osyky “]
[Site “Osyky”]
[Date “1900.??.??”]
[Round “?”]
[White “Traxler, Karel”]
[Black “Samanek, J.”]
[Result “1-0”]
[ECO “C49”]
[PlyCount “31”]
[EventDate “1900.??.??”]
[EventType “tourn”]
[EventRounds “8”]
[EventCountry “CZE”]
[Source “ChessBase”]
[SourceDate “1998.11.10”]

1. e4 e5 2. Nf3 Nf6 3. Nc3 Nc6 4. Bb5 Bb4 5. O-O O-O 6. d3 d6 7. Bxc6 Bxc3 8.
Bxb7 Bxb2 9. Bxa8 Bxa1 10. Bg5 Bg4 11. Qxa1 Qxa8 12. Bxf6 Bxf3 13. Bxe5 Bxe4
14. Bxg7 Bxg2 15. Bxf8 Bxf1 16. Qg7# 1-0

 

[/pgn]

 

Disegno di Mariano Abis

Chi copia le mosse non è una cima

prende scacco matto una mossa prima!

Scacco matto della Nonna.

La lezione odierna con la terza di via Forlanini è stata ancora una volta molto divertente. Ai bambini ho letto la filastrocca del “Cavallo originale”, relativa alla lezione precedente, mentre oggi avevo in programma ancora un ripasso a beneficio dei tre nuovi allievi: il cosidetto matto della nonna, cioé un matto fondamentale con Re e Regina contro Re. Ho prima proposto una posizione in cui i bambini dovevano trovare il matto in una mossa. Quindi, una volta fatta la distinzione del matto del Guardiano (sfruttando l’opposizione dei due Re) ed il matto della Nonna, dove la Donna abbraccia il Re avversario. Così la prima rima individuata è stata abbraccia (i bambini hanno proposto faccia, traccia, focaccia, figuraccia…) e l’altra rima “nipotino” (e sono stati proposti tutta una serie di diminutivi, ma anche bambino, cammino, destino ecc.).

Alessandro ha fatto addirittura una quartina davvero simpatica:

Mentre il nipotino scappa

il nonno mangia la pappa,

e sempre alla sua faccia

la nonna la focaccia.

Durante le partite ben 3 bambini hanno avuto modo di realizzare proprio questo matto fondamentale, a dimostrazione che la spiegazione torna sempre utile nella pratica.

 

La nonna e il nipotino.

C’era una volta un nipote ballerino
in fuga dalla nonna che con le braccia
cercava di sbarrargli il suo cammino;
ma il monello le faceva una boccaccia
e riprendeva allegro il nascondino.
Paziente la nonna seguiva ogni traccia
restando sempre ad un salto vicino,
ma quello con un sorrisino in faccia
scappava ogni volta al suo destino.
Non per molto durò questa caccia
della nonna al suo bel nipotino:
per evitare una gran figuraccia
chiamò il nonno che schiacciava un pisolino
e diedero al bambino pan per focaccia.
Infatti arrivati all’angolino
la nonna infine il malandrino abbraccia.

Distratti? No, diversamente attratti…

Le nuove generazioni, nonostante la crisi che stiamo vivendo, godono di un’attenzione da parte dei loro genitori che probabilmente non ha precedenti nella storia. Non dico che sia un male né un bene. A volte “l’agenda” di questi bambini è talmente nutrita che essi non hanno il minimo spazio per i loro giochi: quando non sono a scuola hanno una notevole offerta per impegnare il loro tempo libero, per lo più con attività concordate (nella migliore ipotesi)  coi loro genitori. Il problema di questa super-attività può essere che l’ego dei bambini può formarsi con la convinzione di essere il centro dell’universo. Per lo più i genitori, che appartengono invece alla mia generazione o sono più giovani, hanno vissuto un’infanzia con molta più libertà di giocare per strada e di trascorrere le giornate come volevano.

Ma veniamo all’argomento del post odierno: il contegno dei bambini a scuola. In ogni classe riuscire a tenere un ordine accettabile è sempre un’impresa. Ci sono gli “iperattivi” (quelli che ai nostri tempi erano chiamati “vivaci” e non erano certo curati con farmaci), che vogliono essere sempre al centro della scena e per contro ci sono i “distratti” (anche questi incolpevoli titolari di una sindrome psichiatrica ADD: attention deficit disorder): entrambe le categorie sono ricomprese nella sindrome ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder).

La "svolta" generazionale!

In entrambi i casi, a mio parere, il principale disordine che origina il loro comportamento è nella loro educazione, spesso troppo lassista e, cosa ancora più triste, molte volte priva di qualsiasi strategia formativa. Non voglio però fare un pistolotto moralista, oltrettutto non ho figli miei, perchè l’educazione è molto delicata: si sbaglia sia quando si fa poco, sia quando si fa troppo.

Nel caso dell’attenzione però parto da un pressuppposto semplice: la nostra mente è sempre in attività, persino quando dormiamo, quindi quando si dice che qualcuno è distratto non si comprende che è semplicemente attratto da qualche altro stimolo, che può provenire dall’ambiente esterno o da dinamiche psichiche interne. Spesso questo momento non è compreso né a scuola, quando l’insegnante deve “macinare” argomenti per adeguarsi ai programmi ministeriali, né a casa quando i bambini vengono affidati alla “grande tata” Televisione. Il processo creativo individuale di ogni bambino non è colto dai loro educatori, perchè altrimenti sarebbe uno spunto eccezionale per formare il senso critico e persino la loro coscienza sociale.

La passività dei bambini che è alla base delle scelte degli adulti si manifesta poi in vari modi, molti dei quali diventano un “problema” che la classe dei pediatri, degli psicologi, degli psichiatri sapranno incasellare in una ben definita sindrome, da curare ovviamente col relativo farmaco.