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Via Forlanini: scacchi e rime!
Le rime dei bambini.
Prosegue il lavoro con le rime scacchistiche in via Forlanini presso la classe terza della maestra Michela. Ora che i bambini hanno preso un po’ di confidenza con la tecnica ci stanno prendendo gusto e con dei lavori di gruppo stanno componendo delle filastrocche davvero mirabili. Devo dire che il progetto sta prendendo una piega davvero inaspettata anche dalle più ottimistiche previsioni. Stanno diventando così bravi che ho già ricevuto l’invito da parte di Leonardo Omar Onida di dargli uno spazio visibile in occasione del prossimo festival
“ Ottobre in Poesia“, di cui è curatore.
Una scoperta vincente!
L’argomento della lezione di oggi era la tattica: ho messo sulla scacchiera ideografica alcuni pezzi e loro dovevano trovare un tatticismo. Siamo partiti da uno scacco di scoperta (parola che è diventata principale per la ricerca delle rime odierne) per raggiungere una posizione vincente (seconda parola per le rime). Quindi abbiamo visto il tema dell’infilata e infine dell’attacco doppio di Donna e di Cavallo.
Nella posizione mostrata qui sopra c’è stato modo di fare considerazioni molto interessanti. Nonostante l’economia del materiale è molto facile che si verifichino sorprese. La prima proposta è stata 1…Ce3, che attacca la Df1, allora io ho fatto notare che con una buona mossa il Bianco vinceva subito (Dd3+ e poi prende il Cavallo). Quindi è stata proposta 1…Ta8 con l’idea di andare in a1 e fare l’infilata alla Donna. L’idea sembra funzionare a prima vista, perché se 2.Dxc4 allora la Torre va in c8 e inchioda la Donna sul Re. Però il Bianco può giocare invece di Dxc4 la più comoda Df8 ed è lui che fa l’infilata.
Dopo diversi tentativi Sara ha trovato la notevole mossa forzante 1…Tb1, ma non è riuscita a trovare il seguito, ma infine Eleonora ha scoperto che dopo l’adescamento del Re in b1 si poteva concludere con un doppio di Cavallo in c2, pareggiando la partita (il Cavallo da solo non può vincere…)
Il movimento dei pezzi: variazioni per il ripasso.
Intanto prosegue anche il lavoro presso la prima A, che oggi ha fatto la sua terza lezione. Per ripassare ancora una volta il movimento dei pezzi ho proposto loro la “variante di Sorso“: tutti i pedoni neri schierati in alto e tutti i pezzi del Bianco sulla prima traversa a fare “tiro al piattello”; dopo ogni mossa del Bianco i pedoni scendono, come fiocchi di neve, tutti insieme di una traversa. Lo scopo è catturare tutti i pedoni, perchè se uno solo arriva sulla prima traversa il Bianco ha perso. Scopo di questo gioco è solo ripassare il movimento dei pezzi, mentre loro si divertono, e fargli prendere pratica con le “mosse lunghe”.
Prime partite!
Dopo il gioco, durato dieci minuti, è stata la volta della loro prima partita a scacchi con un compagno. Come è naturale in questi frangenti i bambini tendono ad essere molto litigiosi, ma con la promessa del premio finale (carta scacchistica) e con la dissuasione di essere sostuiti (bambino dispari!) ce la siamo cavata egregiamente.
Gioco della Luna:
Quindici minuti prima del termine della lezione abbiamo ritirato le scacchiere ed ho riproposto a caldo tutti gli errori tipici riscontrati nelle loro partite (pedoni che cambiano colonna, pezzi che saltano i pedoni, diagonali storte ecc.) in una ulteriore occasione di ripasso sui movimenti. Quindi ho proposto il gioco della luna (la chiave odierna da scoprire era di trovare parole che iniziavano per vocale) ed ho consegnato il meritato premio delle carte ai bambini.
Lezione interattiva: chi sta meglio?
Ieri sera all’oratorio di via Washington ho chiamato alla scacchiera murale Leonardo, otto anni, a muovere i pezzi Bianchi e Vittorio, sette anni, con i Neri. Dopo le prime quattro mosse in cui si è formata la classica barriera pedonale della difesa Francese ho chiesto al gruppo (circa quindici di età compresa tra i sette e gli undici anni) chi stesse meglio, il bianco o il Nero. La maggioranza ha detto di preferire il Nero, allora ho fatto notare la posizione un po’ ristretta dell’Ac8. Dopo altre quattro mosse ho chiesto ancora chi preferivano ed il giudizio era bilanciato. Quindi si è verificata una posizione dove apparentemente il Nero guadagnava un pedone in d4. Ho chiesto ancora una volta: “Secondo voi il Nero guadagna un pedone senza pericoli?”
Solo Simone, otto anni, ha scoperto una risorsa del Bianco (il sacrificio dell’Ad3 in h7 per scoprire alla Donna la colonna D e ricatturare il Cavallo in d4) e la partita è proseguita con grande vantaggio del Bianco. Da quel momento entrambi hanno giocato le mosse migliori, e nonostante il Nero sembrasse in una rete di matto alla fine è riuscito a scambiare i pezzi attaccanti e pareggiare il gioco.
Via Forlanini: partita didattica.
Vero o falso?
Questo pomeriggio seconda lezione per i bambini della prima A di via Forlanini. Come di consueto è una lezione di ripasso, per consolidare la conoscenza dei movimenti dei pezzi, ma questa volta ho voluto fare coi bambini il gioco del “vero” o “falso”. Si tratta di riproporre ai bambini i movimenti sotto forma di quiz, e chiedere ai bambini di rispondere vero o falso. Per esempio ho chiesto a Riccardo se il pedone può muovere di quattro passi in una volta, e lui ha risposto “Falso, può fare al massimo due passi”; a Filippo ho chiesto se è vero che il pedone cattura in diagonale nelle case immediatamente vicine e Filippo ha risposto “Falso”, ma la classe ha corretto immediatamente “Vero!”; a Davide ho chiesto “Il Cavallo fa una elle grande dieci caselle” e Davide ha risposto “Vero”, ed io alla classe “Siete daccordo?” “Nooooo: il Cavallo salta solo una casella e poi cambia colore” è stata la risposta di Tony…
Partita didattica.
Dopo aver chiesto ad ogni bambino qualcosa abbiamo deciso di fare una partita didattica per vedere la loro comprensione. Così ho fatto muovere la classe col Bianco, poiché i pezzi in basso sono più facile per loro da muovere, ed io ho giocato col Nero. La partita, che ripropongo in basso, è andata avanti per oltre mezz’ora e mi ha rivelato una classe molto interessante: pochi errori, inteso come mosse illegali, e una buona attenzione di base. La mossa dello scacco matto l’ho lasciata cercare ai bambini e con grande stupore , trattandosi di una “mossa lunga”, ho potuto notare che Alessia l’ha scoperta subito!
[pgn
[Event “?”]
[Site “?”]
[Date “????.??.??”]
[Round “?”]
[White “?”]
[Black “?”]
[Result “*”]
[PlyCount “52”]
1. c4 e5 2. d3 Nf6 3. e3 d5 4. a3 Be6 5. cxd5 Nxd5 6. f3 Nc6 7. Nc3 Nxe3 8.
Bxe3 Bd6 9. b4 Qh4+ 10. Ke2 Kd7 11. b5 Na5 12. Qb1 Nb3 13. h3 Nxa1 14. Qxa1 a6
15. b6 Ke7 16. bxc7 Rac8 17. a4 Rxc7 18. Kd2 Qb4 19. Bh6 gxh6 20. Be2 Rxc3 21.
Qxc3 Rg8 22. Qxb4 Bxb4+ 23. Kd1 Bb3+ 24. Kc1 Ba3+ 25. Kb1 Rc8 26. Ka1 Rc1# *
[/pgn]
Carte scacchistiche
Al termine della partita abbiamo fatto il gioco di logica (si trattava di scoprire che bisognava dire parole con quattro lettere); venerdì scorso i bambini dell’altra prima avevano impiegato quattro turni per scoprire la chiave. Anche questi bambini l’hanno scoperta dopo più di tre tentativi a testa, dopo che ho iniziato a scrivere le parole sulla lavagna.
Finito il gioco di logica ho distribuito a tutti le carte scacchistiche, utili anche come rinforzo visivo del movimento dei pezzi, suggerendo vivamente di scambiarsele una volta lette.