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Latte dolce: scacchi, che passione!
Il mio quartiere è Santa Maria di Pisa, che di fatto da una trentina d’anni è un tutt’uno con Latte dolce: insieme formano una sorta di “ghetto” urbano con una triste nomea, più che altro da leggenda metropolitana. Sia come sia al mio quartiere io sono affezionato e non lo cambierei col “Parco della Vittoria” del Monopoli…
Lo scorso anno avevo coinvolto due terze elementari nel progetto SAM (Scacchi applicati alla matematica) con il quale la FSI e l’INVALSI, con capofila il Comitato Scacchi della Regione Piemonte, avevano inteso monitorare se una regolare introduzione degli scacchi nelle scuole poteva avere un buon influsso sulle capacità cognitive degli allievi. Il progetto SAM ha coinvolto in tutta Italia circa 2500 bambini, tra classi sperimentali e di controllo. A breve saranno noti i risultati, ma intanto mi pregio di poter annunciare che proprio i bambini delle due classi di Latte dolce hanno ottenuto una media di miglioramento ben al di sopra di quella nazionale (per Sassari ho coinvolto anche una classe di via Forlanini, una di via Genova, una di via Civitavecchia e due di via Washington, con buone medie come in generale possono vantare tutte le classi che hanno sperimentato gli scacchi a scuola!).
Il risultato, io posso testimoniarlo, è ancora più significativo considerato che una delle due classi, quella di via Cilea, integra bambini della comunita Rom, i quali hanno avuto grande difficoltà di comprensione linguistica degli item . Ma soprattutto posso testimoniare la grande passione dei bambini, dei genitori, e degli insegnanti che hanno accompagnato i bambini anche in tutte le manifestazioni sportive e promozionali fatte al di fuori della scuola.
Per questo motivo da stamattina ho voluto premiare questa scuola prestando la mia opera di istruttore a titolo volontario (benché la circoscrizione n° 3 si stia impegnando con gli assessorati competenti per trovare dei finanziamenti). Così oggi ho iniziato con una prima elementare della maestra Giovanna Manca e con una quarta del maestro Sergio Meloni (lo scorso anno sacrificata a fare da “campione di controllo”). Domani sarò in classe di maestra Mariella Schintu (una quinta) e venerdì incontrerò i miei ex allievi che quest’anno sono in quarta. Come lo scorso anno la passione che mostrano per il gioco degli scacchi è davvero gratificante per un istruttore, come mi aveva già rivelato l’amico Maurizio Figus che due anni fa aveva svolto due laboratori e che ogni volta che ci sentiamo mi chiede notizie della scuola.
Via Washington: si riparte!
Dopo mesi di interruzione finalmente questo pomeriggio ho ripreso le lezioni presso le quarte della scuola primaria di via Washington. Per offrire l’opportunità anche ad altre classi dello stesso plesso, le maestre hanno deciso di accorpare le due quarte in un unico gruppo e consentire così una volta alla settimana di “cedere” un’ora alle terze.
Così questo pomeriggio gli allievi erano circa 35, e poiché erano molto motivati hanno lavorato con grande attenzione e disciplina, stupendo me e le due maestre! Dopo una quindicina di minuti in cui li ho fatti esercitare con la scacchiera ideografica, chiedendo le coordinate delle mosse da loro proposte, abbiamo distribuito le scacchiere ed hanno potuto giocare per 40 minuti buoni. Inoltre il fatto di potersi confrontare coi compagni dell’altra classe credo che abbia influito a ricreare lo spirito da torneo. Al termine hanno ritirato le scacchiere in maniera molto composta: questo spirito di collaborazione mostra che sono davvero contenti di aver ripreso le lezioni di scacchi.
Via Forlanini: scacchi e rime!
Le rime dei bambini.
Prosegue il lavoro con le rime scacchistiche in via Forlanini presso la classe terza della maestra Michela. Ora che i bambini hanno preso un po’ di confidenza con la tecnica ci stanno prendendo gusto e con dei lavori di gruppo stanno componendo delle filastrocche davvero mirabili. Devo dire che il progetto sta prendendo una piega davvero inaspettata anche dalle più ottimistiche previsioni. Stanno diventando così bravi che ho già ricevuto l’invito da parte di Leonardo Omar Onida di dargli uno spazio visibile in occasione del prossimo festival
“ Ottobre in Poesia“, di cui è curatore.
Una scoperta vincente!
L’argomento della lezione di oggi era la tattica: ho messo sulla scacchiera ideografica alcuni pezzi e loro dovevano trovare un tatticismo. Siamo partiti da uno scacco di scoperta (parola che è diventata principale per la ricerca delle rime odierne) per raggiungere una posizione vincente (seconda parola per le rime). Quindi abbiamo visto il tema dell’infilata e infine dell’attacco doppio di Donna e di Cavallo.
Nella posizione mostrata qui sopra c’è stato modo di fare considerazioni molto interessanti. Nonostante l’economia del materiale è molto facile che si verifichino sorprese. La prima proposta è stata 1…Ce3, che attacca la Df1, allora io ho fatto notare che con una buona mossa il Bianco vinceva subito (Dd3+ e poi prende il Cavallo). Quindi è stata proposta 1…Ta8 con l’idea di andare in a1 e fare l’infilata alla Donna. L’idea sembra funzionare a prima vista, perché se 2.Dxc4 allora la Torre va in c8 e inchioda la Donna sul Re. Però il Bianco può giocare invece di Dxc4 la più comoda Df8 ed è lui che fa l’infilata.
Dopo diversi tentativi Sara ha trovato la notevole mossa forzante 1…Tb1, ma non è riuscita a trovare il seguito, ma infine Eleonora ha scoperto che dopo l’adescamento del Re in b1 si poteva concludere con un doppio di Cavallo in c2, pareggiando la partita (il Cavallo da solo non può vincere…)
Il movimento dei pezzi: variazioni per il ripasso.
Intanto prosegue anche il lavoro presso la prima A, che oggi ha fatto la sua terza lezione. Per ripassare ancora una volta il movimento dei pezzi ho proposto loro la “variante di Sorso“: tutti i pedoni neri schierati in alto e tutti i pezzi del Bianco sulla prima traversa a fare “tiro al piattello”; dopo ogni mossa del Bianco i pedoni scendono, come fiocchi di neve, tutti insieme di una traversa. Lo scopo è catturare tutti i pedoni, perchè se uno solo arriva sulla prima traversa il Bianco ha perso. Scopo di questo gioco è solo ripassare il movimento dei pezzi, mentre loro si divertono, e fargli prendere pratica con le “mosse lunghe”.
Prime partite!
Dopo il gioco, durato dieci minuti, è stata la volta della loro prima partita a scacchi con un compagno. Come è naturale in questi frangenti i bambini tendono ad essere molto litigiosi, ma con la promessa del premio finale (carta scacchistica) e con la dissuasione di essere sostuiti (bambino dispari!) ce la siamo cavata egregiamente.
Gioco della Luna:
Quindici minuti prima del termine della lezione abbiamo ritirato le scacchiere ed ho riproposto a caldo tutti gli errori tipici riscontrati nelle loro partite (pedoni che cambiano colonna, pezzi che saltano i pedoni, diagonali storte ecc.) in una ulteriore occasione di ripasso sui movimenti. Quindi ho proposto il gioco della luna (la chiave odierna da scoprire era di trovare parole che iniziavano per vocale) ed ho consegnato il meritato premio delle carte ai bambini.