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Sorso: mettersi in gioco!
Oggi quinta lezione per i bambini della primaria di Sorso. Per la seconda è stata l’occasione di entrare per la prima volta sulla scacchiera gigante, per fare delle prove di un’esibizione pubblica che si svolgerà a giugno. Come primo impatto ho fatto fare delle prove di orientamento: trovare le caselle tenendo conto delle coordinate (che non sono segnate né su questo tipo di scacchiera, né lo saranno in quella della manifestazione finale).
La cosa più semplice, sperimentata anche lunedì scorso coi bambini della scuola dell’infanzia di Ossi, è far pratica con la verticalità della Torre. Così i giochi proposti sono stati proprio quelli di individuare tutte le possibili catture che le Torri possono eseguire sulla scacchiera. Come prima esperienza ho preferito dedicare a questa attività solo un quarto d’ora, poi siamo rientrati in classe dove i bambini hanno potuto giocare sulle scacchiere da tavolo, che ora che le hanno a disposizione chiedono di giocare anche alla ricreazione.
Latte dolce: scacchi, che passione!
Il mio quartiere è Santa Maria di Pisa, che di fatto da una trentina d’anni è un tutt’uno con Latte dolce: insieme formano una sorta di “ghetto” urbano con una triste nomea, più che altro da leggenda metropolitana. Sia come sia al mio quartiere io sono affezionato e non lo cambierei col “Parco della Vittoria” del Monopoli…
Lo scorso anno avevo coinvolto due terze elementari nel progetto SAM (Scacchi applicati alla matematica) con il quale la FSI e l’INVALSI, con capofila il Comitato Scacchi della Regione Piemonte, avevano inteso monitorare se una regolare introduzione degli scacchi nelle scuole poteva avere un buon influsso sulle capacità cognitive degli allievi. Il progetto SAM ha coinvolto in tutta Italia circa 2500 bambini, tra classi sperimentali e di controllo. A breve saranno noti i risultati, ma intanto mi pregio di poter annunciare che proprio i bambini delle due classi di Latte dolce hanno ottenuto una media di miglioramento ben al di sopra di quella nazionale (per Sassari ho coinvolto anche una classe di via Forlanini, una di via Genova, una di via Civitavecchia e due di via Washington, con buone medie come in generale possono vantare tutte le classi che hanno sperimentato gli scacchi a scuola!).
Il risultato, io posso testimoniarlo, è ancora più significativo considerato che una delle due classi, quella di via Cilea, integra bambini della comunita Rom, i quali hanno avuto grande difficoltà di comprensione linguistica degli item . Ma soprattutto posso testimoniare la grande passione dei bambini, dei genitori, e degli insegnanti che hanno accompagnato i bambini anche in tutte le manifestazioni sportive e promozionali fatte al di fuori della scuola.
Per questo motivo da stamattina ho voluto premiare questa scuola prestando la mia opera di istruttore a titolo volontario (benché la circoscrizione n° 3 si stia impegnando con gli assessorati competenti per trovare dei finanziamenti). Così oggi ho iniziato con una prima elementare della maestra Giovanna Manca e con una quarta del maestro Sergio Meloni (lo scorso anno sacrificata a fare da “campione di controllo”). Domani sarò in classe di maestra Mariella Schintu (una quinta) e venerdì incontrerò i miei ex allievi che quest’anno sono in quarta. Come lo scorso anno la passione che mostrano per il gioco degli scacchi è davvero gratificante per un istruttore, come mi aveva già rivelato l’amico Maurizio Figus che due anni fa aveva svolto due laboratori e che ogni volta che ci sentiamo mi chiede notizie della scuola.
Via Washington: si riparte!
Dopo mesi di interruzione finalmente questo pomeriggio ho ripreso le lezioni presso le quarte della scuola primaria di via Washington. Per offrire l’opportunità anche ad altre classi dello stesso plesso, le maestre hanno deciso di accorpare le due quarte in un unico gruppo e consentire così una volta alla settimana di “cedere” un’ora alle terze.
Così questo pomeriggio gli allievi erano circa 35, e poiché erano molto motivati hanno lavorato con grande attenzione e disciplina, stupendo me e le due maestre! Dopo una quindicina di minuti in cui li ho fatti esercitare con la scacchiera ideografica, chiedendo le coordinate delle mosse da loro proposte, abbiamo distribuito le scacchiere ed hanno potuto giocare per 40 minuti buoni. Inoltre il fatto di potersi confrontare coi compagni dell’altra classe credo che abbia influito a ricreare lo spirito da torneo. Al termine hanno ritirato le scacchiere in maniera molto composta: questo spirito di collaborazione mostra che sono davvero contenti di aver ripreso le lezioni di scacchi.