Archivio di Ottobre 2012
I principi generali.
Negli scacchi ci sono tre categorie di giocatori: quelli che non conoscono i principi generali, e sono i deboli; quelli che conoscono i principi generali, e sono meno deboli; e quelli che conoscono la debolezza dei principi generali: e questi sono i forti.
Cecil John Seddon Purdy
Al tempo giusto i giocatori geniali
sanno lasciare i principi generali.
(R. Teichmann)
Mettersi in gioco.
Le metafore scacchistiche occupano tutti i giorni le prime pagine dei giornali ma ieri sera al Tg1 delle 20 (dal minuto 20:10) è andata in onda una vera e propria allegoria da parte del grande imprenditore Carlo De Benedetti noto per la sua avversità a tutto campo versus Silvio Berlusconi: sull’economia, sull’informazione, sulla politica e persino in ambito giudiziario (con una vittoria storica dopo decenni di processi).
L’occasione era la presentazione di un suo libro “Mettersi in gioco” edito da Einaudi, e all’intervistatore Dino Sorgonà l’ingengere ha spiegato il significato del titolo con una premessa tutta scacchistica: “Ci sono le Torri fondamentali da muovere sulla scacchiera (i giovani e gli imprenditori), poi un buon Alfiere (la corretta informazione) e poi il pezzo più importante dopo il Re (che – sottinteso – è lo stesso Stato, N.d.A.) e cioé la Regina (che è la politica)”.
Dino Sorgonà domanda: “La politica è quindi la Regina smarrita: lei pensa che sia per mancanza di leadership o di visione?” e De Benedetti risponde: “Ma sa, le due cose vanno molto in parallelo: i grandi leader hanno una visione, difficile pensare che i piccoli leader possano avere una visione, per cui è un po’ la stessa cosa.” E poi prosegue parlando appunto della visione e pur non dicendolo direttamente fa un distinguo tra la visione tattica (spread, imposte, sacrifici) e quella strategica (l’orizzonte di questo paese) che ricorda molto l’aforisma di De Gasperi: “ Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione. „
L’intervista si conclude con questa domanda: “Lei ritiene che l’informazione sia fondamentale per la ricostruzione. Ma l’informazione è in profonda crisi e in ristrutturazione; come vede lei l’informazione in futuro?” La risposta è un po’ sibillina: “Mah, l’informazione innanzi tutto si declina su vari media, tra cui internet: durante la giornata per esempio io non vado a cercare la notizia, ma il commento della notizia”.
Questa risposta, che ho l’impressione sia stata anche tagliata per esigenza di spazio, proviene naturalmente da un grande protagonista dell’informazione e il suo riferimento alla rete è un chiaro indizio alla informazione del futuro. Se mi è permessa un po’ di “dietrologia” noi scacchisti sappiamo che gli Alfieri sulla scacchiera sono due e non uno come ha citato l’ingegnere: che il secondo Alfiere dell’informazione sia proprio il web?!