Grande Slam: Carlsen vince lo spareggio contro Caruana.
Si è concluso ieri a Bilbao, in Spagna, la Finale dei Maestri di scacchi denominata Grande Slam: la vittoria dopo un armistizio nelle tre partite in programma (Vallejo contro Caruana, Aronian contro Carlsen e Karjakin contro Anand) si sono disputate due partite rapide (4 minuti + 3 secondi a mossa) vinte senza troppi affanni dal n° 1 Magnus Carlsen molto più pratico nel gioco rapido rispetto a Caruana. (Per le partite raccomando il sito ChessVibes)
1 | Fabiano Caruana | 17 |
2 | Magnus Carlsen | 17 |
3 | Levon Aronian | 11 |
4 | Sergey Kariakin | 10 |
5 | Viswanathan Anand | 9 |
6 | Francisco Vallejo | 6 |
Questo risultato, a mio parere, non compromette la splendida prestazione del giovane italo-americano che è stato a detta di tutti i media mondiali la vera rivelazione del torneo. Sebbene qualche critica – soprattutto dai suoi tifosi – gli sia stata mossa per la patta “teorica” senza alcuna fatica contro l’ultimo in classifica Paco Vallejo che ha dato spunto a svariate interpetazioni.
Secondo alcuni Fabiano ha voluto pattare per conservare energie per l’eventuale spareggio con Carlsen: la partita del Norvegese contro il campione olimpico Aronian pareva fino a quel momento essere più favorevole all’Armeno. Secondo qualche altro commentatore con la sua rapida patta Caruana ha “scaricato” tutta le tensione sulle spalle di Carlsen: poteva spingerlo verso in gioco rischioso (e dispendioso dal punto di vista nervoso) per vincere la partita; poteva significare una “sfida” sul piano più congeniale al Norvegese nel gioco rapido e portarlo a giocare per la patta rischiando di perdere contro Aronian.
A me piace pensare invece che se un giocatore sceglie di impiantare una difesa dove il Bianco può forzare una variante con la ripetizione di mosse abbia già messo nel contro prima ancora di iniziare di volersi accontentare del pari. In questa decisione non può non aver avuto il suo peso l’annuncio dato prima della partita dallo Spagnolo Paco Vallejo di lasciare gli scacchi a tempo indeterminato: la delusione per le due precedenti partite, condotte bene e perse per errori evitabili, ha inciso molto su questo ritiro.
Io credo che Fabiano, nonostante il suo aspetto da “automa” degli scacchi, abbia voluto concedere allo Spagnolo l’onore delle armi, mostrando il suo rispetto per un gioco – quello di Vallejo – che in questo torneo è stato altissimo seppur rovinato da incredibili cali di pressione.
Come abbiamo detto in apertura il torneo di Fabiano rimane lo stesso un exploit, che lo ha portato a sfiorare il 4° posto assoluto nel ranking mondiale, a finire il torneo accanto al favorito indiscusso Magnus Carlsen e soprattutto a mostrare un gioco stellare in tutte le partite “classiche” del Grande Slam. Questo che è un risultato senza precedenti per l’Italia non può passare inosservato dai media (sempre pronti a salire sul carro del vincitore) e sono convinto che sarà un ritorno di immagine per la Federazione Scacchistica Italiana, che sotto la guida di Gianpietro Pagnoncelli, ha sempre creduto nelle grandi potenzialità di Caruana (consiglio la lettura di questo vecchio articolo su “Scacchierando”), sponsorizzandolo sin da quando giovanissimo GM ha deciso di trasferirsi in Italia per diventare un professionista di scacchi.