Archivio di Settembre 2012

A che età si possono imparare gli scacchi?

Una delle domande più frequenti che fanno i genitori, interessati per i loro figli, è a che età si può iniziare a giocare a scacchi. La risposta più genuina che mi sento di dare è la seguente: dipende dall’istruttore…
Con ciò intendo dire che i giochi propedeutici ad imparare gli scacchi possono essere proposti prestissimo, anche ad un anno, in accordo con le fasi di crescita del bambino. Inizialmente i giochi saranno solo di manipolazione, riconoscimento, posizionamento nello spazio. Solo intorno ai 3 anni, per i bambini più motivati, sarà possibile iniziare ad introdurre i movimenti. Ma l’istruttore (in questa fase può essere benissimo anche un familiare che conosce le regole) deve avere un certo metodo ed assecondare i voleri del bambino: deve ad ogni informazione far seguire la pratica (spiego la Torre, e subito dopo metto alcuni pedoni sulla scacchiera e chiedo al bambino quale può catturare con la sua Torre…); deve gratificare il bambino con complimenti ad ogni mossa esatta e quando non ci riesce rassicurarlo dicendogli che “era veramente difficile”.

Secondo la mia esperienza molti bambini possono essere in grado di sostenere una partita, con i comprensibilissimi errori, anche a tre anni, ed a quattro essere già in grado di competere con un adulto, anche senza essere un genio (come Capablanca per intenderci!). Ma questa non è certo la strada raccomandabile per la stragrande maggioranza dei bambini: principalmente perché l’attività diventerebbe poco ludica ed i bambini potrebbero perdere interesse. Meglio trovare dei coetanei con cui lasciarli giocare liberamente (a quell’età il loro ego è assetato di vittorie) ed intervenire solo per orientare al meglio la loro condotta in caso di piccoli conflitti.

Teo, solo 4 anni, in una partita “lampo”!

Nella foto il bambino di quattro anni che gioca con me è Teo, fratellino di Kilian (12 anni) che da qualche anno partecipa ai campionati nazionali Under 16; è stato lui a chiedermi di giocare dopo che per un giorno intero io e Kilian giocavamo “lampo” per divertirci. Ha persino voluto giocare con l’orologio (5 minuti) e dopo una decina di mosse mi sono reso conto che gioca veramente bene in proporzione. Ogni volta che faceva qualche movimento palesemente errato gli suggerivo, sottovoce o mostrandeglielo con un dito, il pezzo che poteva catturarlo. Ma mossa dopo mossa diventava sempre più motivato e sono rimasto sorpreso nel vedere la partita finire solo in un finale di pedoni.

In certi casi rifiutava, orgogliosamente, di seguire i miei suggerimenti dimostrando – cosa appunto già menzionata sopra – la propria volontà di pensare con la propria testa, ma soprattutto il gusto per la libertà eventualmente anche di sbagliare. In questi casi non si deve insistere, meglio andare avanti silenziosamente e far sì che la loro esperienza si formi proprio dagli errori che la loro indole li porta a commettere.

Nella mia esperienza ho visto bambini di 3 anni molto attratti dal gioco che riuscivano a posizionare bene i pezzi e – copiando le mosse – a giocare i primi scampoli di partite. Mi è capitato di fare lezioni (non più di venti minuti) a bambine di due anni e mezzo, con le quali mi sono limitato a far imparare i movimenti di Torre e Alfiere, proponendo dei giochi semplici. Mentre è molto frequente che dei bambini (di 3, 4 o 5 anni) che vengono ai corsi dei loro fratelli  vogliano partecipare anche loro. In questo caso raramente possiamo accettarli, ma solo perché il rapporto con loro deve essere quasi esclusivo, il che comporta l’impossibilità di seguire il resto del gruppo.

Ceramiche Deruta, a tema scacchistico.

Ringrazio il mio ‘amico FB’ Alessandro Albano per avermi mostrato le foto degli splendidi lavori in ceramica che la sua compagna sta realizzando con temi scacchistici. I lavori, che i lettori interessati potranno commissionare personalmente rivolgendosi alla mail alessandro.albano.520@facebook.com, sono piatti, mosaici di grandi dimensioni (i soggetti possono essere concordati), vasi e medaglie (ottimi come alternativa per le premiazioni dei tornei di scacchi).

E’ dalla fine del XIII secolo che a Deruta si realizzano ceramiche artistiche, e da allora questa nobile tradizione non si è mai interrotta e i pezzi più pregiati fanno bella mostra di sé nei migliori musei d’arte del mondo.

L’azienda M.O.D., Maioliche Originali Deruta, www.derutaitaly.com  una delle realta’ produttive piu’ rappresentative del comparto della ceramica artistica derutese,  ha prodotto una serie di pezzi interamente fatti a mano  dedicati al mondo degli scacchi per  condividere la passione profonda che lega la titolare dell’azienda a questo gioco, con altri appassionati.

La magia della creazione dall’argilla al prodotto finito, lavorata con un’immensa passione ed esperienza, ha fatto si che le opere realizzate siano uniche nel loro genere.

Si possono ammirare i cicli di lavorazione sulla pagina fb deruta italian ceramics

 

La riproduzione di un quadro famoso


Aforisma del giorno.

Gli scacchi sono un luogo di raccoglimento,
dove io vado per mio divertimento.
(John Cage)

Reunion, 1968, Performance di Marcel Duchamp e John Cage, partita a scacchi su scacchiera sonora. Da una foto di Shigeko Kubota.

 

L’11 settembre a Cagliari, con la collaborazione del Circolo Scacchistico Cagliaritano, ci sarà un evento dedicato al grande artista e musicista John Cage, che è stato anche un appassionato scacchista. La direzione è affidata a Daniele Ledda e Simone Sassu (che ho avuto la fortuna di apprezzare in un evento analogo presentato lo scorso anno presso l’ex-Q di Sassari).