Archivio di Marzo 2012
Via Forlanini: scacchi e rime!
Le rime dei bambini.
Prosegue il lavoro con le rime scacchistiche in via Forlanini presso la classe terza della maestra Michela. Ora che i bambini hanno preso un po’ di confidenza con la tecnica ci stanno prendendo gusto e con dei lavori di gruppo stanno componendo delle filastrocche davvero mirabili. Devo dire che il progetto sta prendendo una piega davvero inaspettata anche dalle più ottimistiche previsioni. Stanno diventando così bravi che ho già ricevuto l’invito da parte di Leonardo Omar Onida di dargli uno spazio visibile in occasione del prossimo festival
“ Ottobre in Poesia“, di cui è curatore.
Una scoperta vincente!
L’argomento della lezione di oggi era la tattica: ho messo sulla scacchiera ideografica alcuni pezzi e loro dovevano trovare un tatticismo. Siamo partiti da uno scacco di scoperta (parola che è diventata principale per la ricerca delle rime odierne) per raggiungere una posizione vincente (seconda parola per le rime). Quindi abbiamo visto il tema dell’infilata e infine dell’attacco doppio di Donna e di Cavallo.
Nella posizione mostrata qui sopra c’è stato modo di fare considerazioni molto interessanti. Nonostante l’economia del materiale è molto facile che si verifichino sorprese. La prima proposta è stata 1…Ce3, che attacca la Df1, allora io ho fatto notare che con una buona mossa il Bianco vinceva subito (Dd3+ e poi prende il Cavallo). Quindi è stata proposta 1…Ta8 con l’idea di andare in a1 e fare l’infilata alla Donna. L’idea sembra funzionare a prima vista, perché se 2.Dxc4 allora la Torre va in c8 e inchioda la Donna sul Re. Però il Bianco può giocare invece di Dxc4 la più comoda Df8 ed è lui che fa l’infilata.
Dopo diversi tentativi Sara ha trovato la notevole mossa forzante 1…Tb1, ma non è riuscita a trovare il seguito, ma infine Eleonora ha scoperto che dopo l’adescamento del Re in b1 si poteva concludere con un doppio di Cavallo in c2, pareggiando la partita (il Cavallo da solo non può vincere…)
Il movimento dei pezzi: variazioni per il ripasso.
Intanto prosegue anche il lavoro presso la prima A, che oggi ha fatto la sua terza lezione. Per ripassare ancora una volta il movimento dei pezzi ho proposto loro la “variante di Sorso“: tutti i pedoni neri schierati in alto e tutti i pezzi del Bianco sulla prima traversa a fare “tiro al piattello”; dopo ogni mossa del Bianco i pedoni scendono, come fiocchi di neve, tutti insieme di una traversa. Lo scopo è catturare tutti i pedoni, perchè se uno solo arriva sulla prima traversa il Bianco ha perso. Scopo di questo gioco è solo ripassare il movimento dei pezzi, mentre loro si divertono, e fargli prendere pratica con le “mosse lunghe”.
Prime partite!
Dopo il gioco, durato dieci minuti, è stata la volta della loro prima partita a scacchi con un compagno. Come è naturale in questi frangenti i bambini tendono ad essere molto litigiosi, ma con la promessa del premio finale (carta scacchistica) e con la dissuasione di essere sostuiti (bambino dispari!) ce la siamo cavata egregiamente.
Gioco della Luna:
Quindici minuti prima del termine della lezione abbiamo ritirato le scacchiere ed ho riproposto a caldo tutti gli errori tipici riscontrati nelle loro partite (pedoni che cambiano colonna, pezzi che saltano i pedoni, diagonali storte ecc.) in una ulteriore occasione di ripasso sui movimenti. Quindi ho proposto il gioco della luna (la chiave odierna da scoprire era di trovare parole che iniziavano per vocale) ed ho consegnato il meritato premio delle carte ai bambini.
Il vispo campione.
IL VISPO CAMPIONE
di Carlo Bolmida
In onore di Luigi Sailer
Un vispo campione
Un dì da scacchiera
Si prese un pedone
Sul far della sera.
Felice e contento
Per un tale evento,
pensava eccitato:
l’ho proprio mangiato!
Ma a lui supplicando
Il pedone gridò:
“Coi miei neri stando
Che male ti fò?
Perché sono nero
Sei tanto severo?
Da me non temere
Su questo scacchiere!
Deh, lasciami! Anch’io
Ho il mio Super-Io!
Confuso, contrito,
l’ingenuo esitò,
ma accolse l’invito.
E quei lo mattò.
Da cui si deduce quanto sia giusto:
“ Non può giocare a scacchi chi è veramente buono.”
Gerald Abrahams
Lezione interattiva: chi sta meglio?
Ieri sera all’oratorio di via Washington ho chiamato alla scacchiera murale Leonardo, otto anni, a muovere i pezzi Bianchi e Vittorio, sette anni, con i Neri. Dopo le prime quattro mosse in cui si è formata la classica barriera pedonale della difesa Francese ho chiesto al gruppo (circa quindici di età compresa tra i sette e gli undici anni) chi stesse meglio, il bianco o il Nero. La maggioranza ha detto di preferire il Nero, allora ho fatto notare la posizione un po’ ristretta dell’Ac8. Dopo altre quattro mosse ho chiesto ancora chi preferivano ed il giudizio era bilanciato. Quindi si è verificata una posizione dove apparentemente il Nero guadagnava un pedone in d4. Ho chiesto ancora una volta: “Secondo voi il Nero guadagna un pedone senza pericoli?”
Solo Simone, otto anni, ha scoperto una risorsa del Bianco (il sacrificio dell’Ad3 in h7 per scoprire alla Donna la colonna D e ricatturare il Cavallo in d4) e la partita è proseguita con grande vantaggio del Bianco. Da quel momento entrambi hanno giocato le mosse migliori, e nonostante il Nero sembrasse in una rete di matto alla fine è riuscito a scambiare i pezzi attaccanti e pareggiare il gioco.