Archivio di Settembre 2011

Partita didattica: matto del passante.

[pgn

[Event “Budapest FS12 GM”]
[Site “Budapest”]
[Date “2003.12.08”]
[Round “3”]
[White “Carlsen, Magnus”]
[Black “Drabke, Lorenz Maximilian”]
[Result “1-0”]
[ECO “D17”]
[WhiteElo “2450”]
[BlackElo “2449”]
[PlyCount “43”]
[EventDate “2003.12.06”]
[EventType “tourn”]
[EventRounds “13”]
[EventCountry “HUN”]
[EventCategory “8”]
[Source “ChessBase”]
[SourceDate “2004.01.13”]

1. d4 d5 2. c4 c6 3. Nf3 Nf6 4. Nc3 dxc4 5. a4 Bf5 6. Nh4 {Questa mossa è
perfettamente giocabile, perchè il tempo che perderà il Cavallo per riportarsi
al centro è compensato da quelli che perderà l’Alfiere per riposizionarsi.} Bd7
7. e3 b5 8. Nf3 Qb6 $6 {Dopo questa mossa dubbia il Nero non riuscirà più a
riequilibrare le sorti della partita. Era necessario giocare la teorica 8…,
e6 per sviluppare l’ala di Re. Ora il Bianco (il tredicenne Carlsen!) passa
decisamente all’attacco.} 9. Ne5 $1 Bc8 $6 {Il Nero vuole mantenere la coppia
degli Alfieri, ma la perdita di tempo favorisce le intenzioni del Bianco.} 10.
axb5 cxb5 11. Nxb5 $3 {Ed ora un’excalation formidabile.} Qxb5 12. Bxc4 Qb7 13.
Bxf7+ Kd8 14. Bd2 {Si minaccia 15.Aa5} e6 15. Ba5+ Ke7 16. Qa4 {
Ora si minaccia 17.Ab4+ o 17.Da3+} Nd5 17. Qe8+ Kf6 {
Re vagabondo e l’esercito a fondo.} (17… Kd6 18. Nc4# {Il matto del martello!
}) 18. Ng4+ Kg5 19. h4+ $3 Kxg4 20. Bxe6+ {
E qui il Nero ha abbandonato, senza aspettare il matto in poche mosse.} Bxe6 $8
21. Qxe6+ Kh5 22. g4# {E dopo un attacco arrembante  un matto del passante!}
1-0

[/pgn]

Altre partite didattiche le trovate qua.

Aforisma del giorno.

La legge degli scacchi non ammette eccezioni
devi muovere, non ci sono ragioni!
(Emanuel Lasker)

Opera di Angela Manai

Altre citazioni trasformate in proverbi le trovate in Risorse>Proverbi>Citazioni

Proverbi scacchistici.

Illustrazione di Francis Manfredi

L’idea di utilizzare dei proverbi nella mia didattica scacchistica risale a tanto tempo fa, avendo sentito – giovanissimo – presso il circolo la rima “Chi dà scacco senza scopo, se ne pente prima o dopo”. L’effetto su di me fu straordinario, molto più della semplice enunciazione dei principi generali, così compresi che il modo migliore per presentare le nostre conoscenze ai bambini sia proprio quello di rendere immediato il concetto con una rima. L’effetto è davvero divertente. Così ho iniziato ad  introdurre piccole filastrocche e rime baciate che esemplificassero il contenuto di alcuni complessi principi generali. la risposta dei bambini fu molto positiva e così proseguii nell’ideazione di proverbi adatti ad ogni contesto: sia ai principi generali del gioco, sia al contegno sportivo da tenere.

Il vantaggio di questi proverbi fu in molti casi non solo la maggior comprensione dei contenuti delle lezioni, ma talvolta l’anticipazione panoramica di elementi più complessi, la memorizzazione di motivi ricorrenti (pattern), un gioco di parole che stimola nuovi giochi.

Inoltre durante la pratica di gioco i bambini hanno maggiore attenzione nel ricercare i contesti per dar prova della loro capacità di utilizzare a proposito tali proverbi (“chi muove solo la regina, la sua fine si avvicina” “quando il re se ne va in gita, si regala la partita” ecc.) e persino di inventarsene di proprie.

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