Archivio di Maggio 2011

La corsa del pedone.

Illustrazione di Francis Manfredi

 

Un pedone con grande presunzione
pensava di superar di parecchio
nella corsa verso la promozione
il Re nemico, pensandolo ormai vecchio.

Così senza nessuna riflessione
si spronò avanti, ma il Re a specchio
si mosse nella stessa direzione
finchè l’afferrò per un orecchio.

“Vi chiedo perdono, sua Maestà”
disse il fellone appena catturato,
ma il Sire lo mangiò senza pietà…


Ogni pedone d’ora in poi è avvisato
se vuol far gare di velocità
ripassi la “norma del quadrato”.

Raissa

La batteria di pezzi che voglio proporre oggi è Raissa, composta da Donna + Cavallo + Alfiere. Come le altre è ispirata ad una città invisibile di Calvino, che la descrive così:

“[…]Eppure, a Raissa, a ogni momento c’è un
bambino che da una finestra ride a un cane che è saltato su una
tettoia per mordere un pezzo di polenta caduto a un muratore
che dall’alto dell’impalcatura ha esclamato: -Gioia mia,
lasciami intingere!- a una giovane ostessa che solleva un piatto
di ragù sotto la pergola, contenta di servirlo all’ombrellaio che
festeggia un buon affare, un parasole di pizzo bianco comprato
da una gran dama per pavoneggiarsi alle corse, innamorata
di un ufficiale che le ha sorriso nel saltare l’ultima siepe, felice
lui ma più felice ancora il cavallo che volava sugli ostacoli
vedendo volare in cielo un francolino, felice uccello liberato
dalla gabbia da un pittore felice d’averlo dipinto piuma
per piuma picchiettato di rosso e di giallo nella miniatura
di quella pagina del libro[…]”

Tutti i quadretti di matto che fanno da corollario all’illustrazione di Fabio Lanza si risolvono con una mossa del Bianco: si può ingrandire l’immagine cliccandoci sopra.

Disegno di Fabio Lanza

La Regina degli scacchi.

Opera di Angela Manai

Un tempo accanto al Re era un generale
a comandar l’esercito Indiano,
ma la Regina ci restava male
a star dal suo consorte sì lontano.

Allor mostrò che forza eccezionale
ha una donna con il cuore in mano:
eliminò dapprima il suo rivale
e conquistò il fianco del sovrano.

Da quel giorno è proprio la Regina
il pezzo forte d’ogni battaglia
e il Re la volle sempre a sè vicina;

contro i nemici eroica si scaglia:
pure l’altro Re talvolta s’inchina
ché gli dà matto se appena si sbaglia.