Archivio di Maggio 2011
Compleanno ex-Q
Da giovedì 26 maggio parte una tre giorni di festeggiamenti per il compleanno dell’occupazione della ex questura di Sassari, che gli occupanti hanno da subito chiamato ex-Q. Nei tre giorni ci saranno spettacoli di ogni genere, teatrali, musicali, performances artistiche, arti visive, giocoleria e naturalmente io mi occuperò di qualche esibizione scacchistica.
La cosa eccezionale, a cui tutti i cittadini sono invitati, è vedere con i propri occhi come per l’occasione (senza poter contare su contributi pubblici) gli artisti stiano rifacendo il look alla ex questura abbandonata dopo il trasferimento in via Montello . Ogni piano sta assumendo una fisionomia particolare: al piano terra ci sono le attività artigianali (scultura, ceramica, liutai, officine di biciclette…). L’entrata, caratterizzata dai colori che richiamano le costruzioni dei bambini, sta per essere trasformata: una sala piena di monitor che trasmetteranno senza sosta le attività culturali, ludiche e artistiche in corso; l’ingresso sta per essere trasformato grazie ai disegni incisi sulle pareti dall’artista ucraino Pavlo, anche gli ascensori saranno trasformati grazie all’artista Maria Giovanna Boscani.
Al primo piano c’è il grande salone dove un tempo si ritiravano i passaporti, ora è diventato uno spazio polivalente dove si fanno spettacoli di ogni genere (io ci ho fatto il mio corso di scacchi), il piano ospita anche la biblioteca, gli spazi per le riunioni, il primo abbozzo di giardino pensile ideato dall’agronomo Matteo.
Nel secondo piano il tema è quello della fotografia, ci sono le camere oscure, e il corridoio è stato pensato in bianco e nero, ribaltando visivamente la strada percorsa e da fare, con una grande ironia che sorprenderà i Sassaresi. Molto successo sta riscuotendo il corso di fotografia che grazie al dinamismo di Fabian e Stefania ha portato moltissimi appassionati a seguire le lezioni di veri professionisti locali (4CaniperStrada Produtzioni) o giunti a Sassari dalla penisola (Piccolo Formato con sede a Bologna).
Al terzo piano ci sono molte attività degli artisti visivi: c’è lo studio di Leonardo Boscani (dove spesso si riunisce la direzione artistica), ci sono le installazioni fatte dall’artista corso Adrien, ci sono i laboratori (o “dipartimenti investigativi”) di vari linguaggi dell’arte che attraverso una ricerca esplorativa analizzano la società riflettendo nelle opere la critica ai controsensi del sistema attuale.
Per questo motivo è stato dipinto di rosso il corridoio che ospita anche alcune residenze (come quella di Kike, artista peruviano), seguendo un intuizione di Enea, che ha voluto significare la passione che anima questi laboratori. Eccezionali le riletture di design che stanno rivoluzionando sedie, poltrone, porte, finestre e arredi vari.
Insomma, questo è il momento migliore per sostenere questa incredibile impresa: tutti i giorni si pensano a delle migliorie per questo vecchio stabile, ma facendo i conti sulla mancanza assoluta di fondi: per questo si chiede a tuti i simpatizzanti di partecipare anche con dei contributi minimi, per esempio sottoscrivendo una tessera ex-Q (che rappresenta un contributo davvero simbolico) per poter dare nuova linfa alla creatività degli occupanti della ex-Q, che in un anno sono riusciti a realizzare eventi eccezionali per la città, con una programmazione gratuita che ha stupito le amministrazioni comunale e provinciale e che inizia ad essere riconosciuta anche a livello nazionale e internazionale.
Dispari
Accade spesso che i bambini delle classi siano in numero dispari e non possano essere abbinati per giocare. Come già scrissi altre volte, questo può essere un espediente eccezionale per la didattica: per esempio potrebbe essere uno “spauracchio” per chi disturba la parte teorica; oppure si avverte la classe che il primo che parlerà durante le partite sarà sostituito da chi sta aspettando… Ho notato che già questo è un vantaggio per gli istruttori, ma col tempo ho voluto dare al giocatore “dispari” anche dei ruoli attivi molto interessanti, ne faccio qui una sommaria casistica:
1) Fargli consegnare i set di gioco
2) Chiedergli di contare i pezzi catturati
3) Fargli fare da arbitro a qualche partita
4) Fare con lui una panoramica tecnica delle partite (guidandolo e facendogli notare i momenti cruciali delle partite, con l’ausilio dei proverbi scacchistici)
5) Fargli risolvere piccoli problemi, spesso con le carte scacchistiche
Grazie a questi espedienti si riesce spesso a motivare gli “sfortunati” che non giocano, anche se in genere non devono passare più di cinque minuti prima che qualcuno “rompa” il silenzio e sia sostituito.