Archivio di Aprile 2011

Scacchi e memoria

Il gioco proposto oggi alla terza elementare di via Gennargentu è stato di memoria pura: dovevano osservare una posizione messa a caso sulla scacchiera murale per qualche minuto, quindi io giravo la scacchiera e facevo delle domande in proposito ad ognuno dei bambini (quale colore aveva più pezzi in gioco; chi aveva i due alfieri; chi poteva ancora arroccare; chi aveva i pedoni tutti uniti…)

La memoria è una delle capacità più importanti per gli scacchisti ed è anche a mio parere una delle facoltà più utili per l’apprendimento scolastico. Per questo nelle mie lezioni curo molto la motivazione, l’attenzione e la memoria: sia quella a breve termine che quella a lungo termine; sia quella sensoriale (visiva, auditiva ecc.) sia quella procedurale (presto ne parlerò meglio!)

Da anni sperimento tantissimi giochi di memoria, dal classico “Memory” dove si devono ricordare delle coppie di immagini o pezzi di scacchi, alla nomenclatura delle aperture di scacchi (a solo scopo mnemonico), alla sequenza di mosse nell’ordine cronologico, ai proverbi ai nomi dei matti  eccetera.

 

L’intero metodo ideografico è basato sulla associazione mnemonica, nella convinzione che attribuire un nome ed un’immagine ad ogni esperienza astratta serva ai bambini a ricostruire e riconoscere le circostanze ricorrenti.

Aforisma del giorno

Per ogni mossa giocata altre dieci se ne perdono tra i neuroni.

Scacchi in piazza.

Anche la domenica senza traffico al centro storico di Sassari è stata molto apprezzata dal pubblico e dall’amministrazione comunale: l’assessore all’Ambiente Monica Spanedda ha sottolineato la riuscita della manifestazione e ha proposto di dare seguito a questa formula che vede gli scacchi proposti ai cittadini, giovani e anziani, in contesti “verdi” e pubblici!

Anche oggi sono stati numerosissimi i partecipanti che senza alcuna sollecitazione hanno preso posto alla scacchiera per giocare, o per imparare le regole del gioco (personalmente ho istruito almeno una decina di giovanissimi, tra cui alcuni bambini di 4 e 5 anni!).

La scacchiera gigante è stata molto apprezzata anche da chi non conosce il gioco ed è stata quasi unanime la sorpresa della gente nel vedere come anche dei bambini possono concentrarsi profondamente prima di muovere.

Numerose le curiosità che posso registrare: il maestro di dama che mi ha mostrato decine di posizioni di dama italiana; vecchi soci che risalgono agli anni 70 quando la nostra associazione muoveva i primi passi; molte donne che si sono sfidate alla scacchiera dimostrando ancora una volta che lontano dalla competizione non sono rare le donne che si appassionano agli scacchi.

Bilancio quindi più che positivo quello delle due giornate, nonostante il forte vento, e un plauso agli organizzatori che hanno coordinato tutte le attività in programma.