Archivio di Maggio 2010
Scacchi all’Ottavo circolo.
Martedì scorso ho fatto lezione alla seconda elementare di via Civitavecchia, quindi alla prima elementare di via Genova: in entrambe le classi ho tenuto brevi lezioni e il tempo è stato occupato dalle partite.
Per qualcuno di loro, che ho invitato anche alle partite amichevoli al parco di Monserrato, c’è stato anche l’invito alla partecipazione nel campionato regionale under 16 che si svolgerà questa domenica a Macomer (maggiori informazioni le trovate nella sezione tornei).
Solo pochi di loro possono essere pronti per la competizione e non necessariamente sono i più bravi scacchisti: ho imparato a valutare il loro atteggiamento mentale, voglio evitare che essi vivano l’agonismo in maniera troppo seria, perchè questo rappresenta un notevole rischio per la loro nascente passione…
Per questo sento di dover rivolgere a tutti un sincero ringraziamento, per l’enorme contributo che questa scuola sta dando allo sviluppo di questa nuova metodologia pedagogica, che da quest’anno sarà anche sotto i riflettori dell’Università degli studi di Sassari e del Reparto di Neuro-Psichiatria infantile del Policlinico sassarese, che stanno somministrando una serie di scale di valutazione per indagare se gli scacchi diano ai bambini una marcia in più nella loro formazione.
Test di scacchi.
Riprendendo un’idea dell’ottimo istruttore Alex Wild, ieri ho riproposto ai bambini di Ittiri una lezione basata su dei test di scacchi. Si dà ad ogni bambino una scacchiera coi pezzi; quindi si detta a tutti una posizione e si stabilisce un tempo per la soluzione del problema proposto (un semplice matto in una, due o tre mosse), che nel caso specifico erano i momenti cruciali dei finali fondamentali dei pezzi pesanti… Chi indovinava la soluzione esatta poteva prendere dal sacchetto dei pezzi dei punti corrispondenti al premio prefissato (un pedone per un punto; un cavallo per 3 punti, una Torre per 5 e la Regina per 10). Vinceva la sessione di test il bambino che alla fine sommava più punti di tutti.
Il vantaggio di questo metodo è che durante il dettato della posizione (che è già di per sè un esercizio!) i bambini sono costretti ad ascoltare in silenzio: e lo fanno con molto impegno. Altro vantaggio è la possibilità di fare ripassi senza che si annoino (cosa peraltro frequente, quando si riprendono argomenti già trattati…) e infine lo stimolo alla competitività anche quando le classi sono poco numerose e necessariamente gli accoppiamenti finiscono per esaurirsi presto.
Questa modalità di lezione mi piace molto e da qualche mese la sto adottando anche al circolo coi bambini che seguo ormai da oltre 6 anni, ai quali propongo però posizioni davvero molto più tecniche e difficili da risolvere.