Gli scacchi a scuola!
Sempre più spesso, da coordinatore degli istruttori dell’Associazione Scacchi Torres, mi capita di partecipare alle riunioni tecniche collegiali con gli insegnanti e i dirigenti scolastici. Il riconoscimento del nostro buon lavoro è una grande gratificazione per noi istruttori. Negli ultimi anni poi, grazie alla delibera della Regione Autonoma della Sardegna che recava misure contro la dispersione scolastica (ne ho parlato qui), la possibilità di proporre laboratori di scacchi a scuola si era moltiplicata: e posso dire senza alcuna falsa modestia che la nostra Associazione si è proposta in maniera molto strutturata e professionale, tanto da continuare a raccogliere un gran credito anche ora che questi laboratori regionali sono sempre più rari e più difficili da attuare.
A tutt’oggi l’unica scuola che ancora richiede esperti esterni per affidargli laboratori RAS è la scuola primaria di Ittiri, che lo fa con tanto di bando pubblico nei giornali e sul proprio sito istituzionale. Ma nel frattempo è sempre più frequente la richiesta di lezioni promozionali finalizzati alla realizzazione di progetti finanziati con fondi di istituto. Così abbiamo iniziato dei progetti presso il 12° circolo di via Forlanini, con un importante contributo della Circoscrizione n° 4; della stessa direzione didattica fanno parte anche i progetti appena iniziati a Latte Dolce, presso il 13° circolo; questo giovedì inizierò personalmente delle lezioni promozionali a Sennori (SS), mentre tre team di istruttori inizieranno altrettanti laboratori presso il Convitto nazionale del Canopoleno, dove saranno coinvolti una sessantina di studenti, tra primarie e secondarie.
A livello nazionale la FSI vorrebbe estendere il grande successo registrato negli anni scorsi in Piemonte a tutte le regioni italiane con un progetto chiamato per l’appunto “Scacchi a scuola!” Al momento siamo ad una fase di monitoraggio per comprendere quali regioni sono pronte e strutturare ad entrare in maniera sistematica nelle scuole.
In tutto questo devo purtroppo registrare con rammarico l’atteggiamento “sonnolento” del Comune di Sassari, pochissimo partecipe (per usare un eufemismo) ai successi che ci vengono riconosciuti anche a livello nazionale.