Lezione interattiva.
Tutti promossi!
Proseguono le lezioni di base presso le prime elementari di via Forlanini per il progetto “Tutti promossi”, che sta riscuotendo un grande successo di partecipazione tra i bambini coinvolti. Grazie all’attiva collaborazione delle maestre Renata Conti, Emanuela De Giovanni e Stefania Arru i bambini stanno sempre più trovando strategie per una migliore comprensione del gioco degli scacchi ma anche per una più disciplinata attività scolastica.
La scacchiera semi-gigante.
Giovedì pomeriggio ero coi bambini della maestra Renata e per variare la parte “teorica” della lezione ho portato con me la scacchiera semi-gigante e l’ho posizionata proprio al centro dell’aula, tra i banchi della classe. Quindi ho distribuito un pezzo per ognuno di loro ed ho chiesto a turno di entrare dentro la scacchiera e mostrare il movimento corrispettivo e poi lasciare il pezzo sulla casa di arrivo. Quando qualcuno poteva eseguire una cattura tornava al proprio banco col pezzo catturato (opzione di gran lunga più preferita!).
Il gioco di memoria.
Al termine di questo gioco – prima di passare alle partite classiche a tavolino – abbiamo fatto un gioco di memoria: ho chiesto ai bambini di provare a ricordare senza guardare tutti i pezzi che erano sui banchi dei compagni… Dopo alcuni tentativi falliti il bravissimo Davide M. ha ripetuto – tra lo stupore generale – tutti i pezzi corrispettivi dei propri compagni.
Questo genere di lezione (in questo caso è durata venticinque minuti) è l’ideale quando si stanno facendo le prime lezioni ed è necessario ripassare ancora i movimenti dei pezzi; infatti in questi casi durante le partite i bambini sono molto rumorosi perchè le contestazioni sono molto frequenti. Allora grazie all’interattività e alla partecipazione attiva, anche col corpo, i bambini riescono a stare concentrati a lungo, spesso anche per tutta l’ora.
Tenere d’occhio le regole.
In questo caso li ho lasciati giocare per una buona mezz’ora e quando mancavano 5 minuti alla fine ho perentoriamente dato l’ordine di ritirare come a volerli rimproverare per la loro litigiosità… Ho quindi chiesto ai bambini: “Per quale motivo si litiga mentre si gioca?” e tra le loro risposte ho sottolineato quella di Alessandra: “Si bisticcia quando qualcuno non ha capito i movimenti giusti. Allora sarebbe meglio fare dei cartelli con i movimenti di tutti i pezzi e appenderli sul muro della classe!”. “Ottima idea! La prossima volta vi porto delle figure e le appenderemo in aula!”