La scacchiera come palcoscenico.

La Regina

La multidisciplinarietà a scuola del gioco degli scacchi non è ormai mistero per nessuno: grazie agli scacchi si può parlare di storia, di geografia, di matematica e geometria, di sport, di educazione civica, ma anche artistica, poetica e musicale…
Così quando la maestra Daniela Demurtas, della 2^ B della scuola primaria di Sorso, mi ha chiesto se era possibile fare a fine anno una rappresentazione scenica su scacchiera gigante in piazza coi bambini coinvolti nei laboratori di scacchi non mi sono certo tirato indietro: ho subito proposto una sorta di partita vivente!

Il movimento della Torre!

Poi però, recuperando mentalmente tutte le esperienze precedenti di partite viventi, mi è venuta un’idea per far sì che l’esibizione possa essere godibile anche per chi non conosce gli scacchi (cioé il 90% del pubblico!). Ho pensato innanzi tutto ad una presentazione in rima recitata dai bambini (ognuno entra sulla scacchiera e si presenta: “Salve! Io sono la Torre!” “Muove la Torre in orizzontale e in verticale” dice il bambino accompagnando con una camminata plateale e sbattendo rumorosamente i piedi sul pavimento , percorre una traversa e poi una colonna e giunto ad un angolo esclama “Ma non muove in diagonale” e nel tentativo casca sdraiandosi sulla diagonale). Ogni bambino interpreta un pezzo e recita le sue peculiarità di movimento, così il pubblico viene contemporaneamente informato sui loro ruoli e può seguire meglio le scenette che realizzeranno (per lo più i miei proverbi scacchistici o qualche filastrocca). Infatti uno dei problemi delle partite viventi è che il pubblico possa non capire il senso della partita, e anche che qualche bambino costretto a fare scena muta possa stancarsi o peggio annoiarsi. Lo scorso anno la cara amica Carmelita Di Mauro, che proviene appunto da moltissime esperienze teatrali, aveva messo in scena al palazzetto sportivo di Gela proprio alcune scenette con un gruppo di ballo in costume (per lo più tutte sue ex allieve!). Il risultato è stato eccezionale e spero in futuro di mostrarvene un video!

Martedì scorso abbiamo fatto delle prove ed i bambini si sono molto divertiti, e quel che più conta, sono stati “attori” principali anche nel trovare i gesti stereotipati che dovranno mettere in scena durante la rappresentazione! Al termine delle prove (poco più di venti minuti) siamo tornati in classe a giocare a scacchi e infine ho distribuito ad ognuno di loro una carta con un proverbio per farli ispirare!

3 Commenti a “La scacchiera come palcoscenico.”

  • Carmelita says:

    Bellissimo!
    Altro che scacchi agonistii…..
    I bambini diventano attori e registi, oggi degli scacchi domani di quant’altro vorranno studiare o rappresentare!
    Complimenti a te e alle maestre con le quali lavori!
    Carmelita

  • Grazie Carmelita!!!
    In questo caso sei stata anche tu mia fonte di ispirazione! Cosa ne dici di invarmi per posta elettronica qualche estratto video di quella bellissima esibizione al palazzetto di Gela?!
    😀

  • Carmelita says:

    Ok….con piacere !
    Ci provo!

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